Toyota Prius prova su strada: la regina dell’ibrido diventa Plug-in e conquista tutti
Giulio Orzieri 11 Novembre 2016

Sono sempre stato un appassionato di automobili ibride e ricordo ancora bene quando sono salito più di 15 anni fa sulla prima Toyota Prius: la prova su strada mi fece subito capire, anche se l’estetica di quella piccola berlina lasciava un po’ senza parole con quel profilo aerodinamico ed il tetto curvo,  che mi trovavo al volante di qualcosa di straordinario che avrebbe cambiato il futuro perché la speciale sinergia tra motore a benzina e motore elettrico permetteva di raddoppiare l’efficienza del carburante e di dimezzare le emissioni nocive.

Gli anni sono passati, ormai, la Prius è arrivata alla quarta generazione e, con somma sorpresa, le prestazioni sono ancora più stupefacenti di quello che si era preventivato in fase di progetto e scommessa.

 

Nuova Toyota Prius: design avveniristico e plancia comandi da astronave

 Dimensioni & Pesi

Lunghezza 454 cm
Larghezza 176 cm
Altezza 147 cm
Peso a vuoto 1.400 Kg

È facile capire, dunque, perché ho accettato con gioia quando a marzo ho avuto la possibilità di salire a bordo dell’ultimo modello della Toyota Prius presentata a Los Angeles a settembre dell’anno scorso. L’impatto estetico è stato, come quella prima volta, un po’ sconvolgente: tettuccio sempre stondato ed un posteriore studiato non certo per piacere al pubblico ma più che altro per assecondare l’aria e penetrarla con il minor sforzo possibile. per “piegare il vento”, insomma, come dichiara Kouji Toyoshima, il capo progetto Prius. Non ho potuto fare a meno, però, di apprezzare il frontale decisamente aggressivo e moderno, con quei fari allungati a LED, ed il coraggio dei progettisti giapponesi che dimostrano di saper sempre osare.

La nuova piattaforma TNGA, Toyota New Global Architecture, consente di abbassare notevolmente il baricentro rispetto ai modelli precedenti e di posizionare con più armonia batterie e componenti, con il risultato che la guida risulta più fluida e confortevole, anche grazie alle due sospensioni ridisegnate che diminuiscono l’impatto delle ruote sulle strade e le conseguenti sollecitazioni.

Quando mi siedo al volante mi accorgo che il team guidato da Toyoshima ha una marcia in più: il sedile si abbassa ed il volante si regola, per una guida più “accucciata”, più sportiva, e gli interni, tutti giocati sui rimbalzi cromatici che vanno dal bianco accecante del tunnel centrale al total black, sono curati.

La plancia comandi al centro è da parco giochi: 22 i sensori, 13 in più rispetto al modello precedente, che permettono di regolare tutti, e sembra non mancare davvero niente, i sistemi di controllo, sicurezza e comfort, e 4 i display, tra i quali spicca quello a 7” dedicato all’infotainment; nell’allestimento Style, quello più accessoriato, c’è addirittura un display a colori che proietta direttamente le informazioni sul parabrezza . Ci vuole un po’ di intuito per distribuire i click giusti, visto che non tutti i comandi al volante sono così intuitivi, ma alla fine riesco ad impostare l’astronave e parto

Toyota Prius: prova su strada della Hybrid 2016

Motore a benzina a ciclo Atkinson
Cilindrata cm3 1798
Cilindri 4
Potenza kW/CV 72/98

Motore elettrico

Potenza kW/CV 53/72

Batterie

Potenza Nichel-metal idruro da 1,31 kWh

Prestazioni

Potenza max complessiva kW/CV 90/122
Emissioni CO2 g/Km 76
Velocità massima 180 km/h
Accelerazione 0-100 km 10,6 sec.
Consumo urbano/extra/misto per 100 km 2,9 l/3,1 l/3,0 l

La Toyota Prius è veramente piacevole da guidare: maneggevole, leggera, inchiodata a terra quando si sterza, un po’ rumorosa sulle lunghe distanze, e con un freno motore troppo blando a cui bisogna fare il piede. Risponde pronta, però, con i suoi 122 CV complessivi, e si guida fluida, anche se non ha certo un carattere troppo esuberante. Del resto stiamo parlando di un’automobile che ha come obiettivo quello di ridurre i consumi e le emissioni nocive e non di correre in pista. Circa 3 i litri necessari per percorrere 100 km, secondo le dichiarazioni della casa nipponica, ma devo confessare che ce ne vogliono un po’ di più se si guida in extraurbano e non si può usufruire troppo del “sistema di rigenerazione” che permette il recupero dell’energia del calore generato dalla forza di inerzia che si crea quando si stacca il piede dall’acceleratore o lo si mette sul freno.

Con questa nuova Toyota Prius, infatti, si utilizza di più il motore elettrico, grazie alle batterie più piccole e performanti ed al sistema integrato che decide da solo quando far funzionare il motore elettrico e quando quello termico, un 1.8 che ha un’efficienza termica del 40% e promette un miglioramento dei consumi stradali a due cifre ed emissioni di gas nocivi che si fermano a 76 g/km.

 

Toyota Prius Plug-in 2017: la ibrida che diventa tutta elettrica

Batterie

Potenza Agli ioni di litio da 8,8 kWh

Prestazioni EV

Autonomia 50 km
Ricarica 2,3 ore in Mode 2 con uscita a 230 V
Velocità massima 135 km/h

Consumi ed emissioni

Consumo carburante per 100 km 1,0 l
Emissioni CO2 g/km 22

Neanche il tempo di godermi la prova su strada della Toyota Prius 2016 che la Casa delle Tre Ellissi mi ri-spiazza e mette sul mercato la versione plug-in della già straordinaria ibrida, presentandone la prima versione al Salone di New York in marzo e, senza neanche darmi il tempo di rendermene conto, una seconda più tecnologica che promette di fare 50 km completamente in modalità EV al Salone di Parigi che si è appena concluso.

Ciò è possibile grazie alle nuove batterie agli ioni di litio da 8,8 kWh, potenza raddoppiata rispetto a quella del modello newyorkese, che si ricaricano direttamente dalla rete elettrica domestica e producono coppia con il motore elettrico, aumentando la potenza complessiva.

50 km, quindi, tutti da percorrere praticamente a zero consumi e zero emissioni fino ad una velocità massima di tutto rispetto, ben 135 km/h e che nel complesso permette di consumare 1 solo litro di carburante per fare 100 km. Un risultato che va oltre ogni aspettativa, considerato che stiamo comunque parlando di una berlina ibrida che non corre il rischio di lasciarci a piedi perché si scarica la batteria.

Da aggiungere, infine, che il modello parigino presenta un dispositivo che riscalda la batteria, diminuendone le dispersioni ed aumentandone l’efficienza, un sistema di ricarica solare sul tetto, per prolungare l’autonomia di carica, particolare che vedrà sicuramente uno sviluppo ulteriore in futuro, ed un avveniristico ed unico sistema di climatizzazione con pompa di calore a iniezione a gas.

Giulio Orzieri

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