Toyota C-HR 2016: pregi e difetti del coraggioso crossover giapponese
Giulio Orzieri 23 Gennaio 2017

È arrivata nelle concessionarie la Toyota C-HR 2016 dopo la sua presentazione ufficiale avvenuta al Salone di Ginevra di marzo in cui ha fatto subito capire che ad essere noiosa proprio non ci sta. Ed infatti il nuovo crossover giapponese, in arrivo anche in versione ibrida, punta tutto su un’estetica vistosa e di rottura e sicuramente molto originale.

C-HR è infatti l’acronimo di Coupè High Rider, ovvero “coupè a guida alta”, perché infatti questo nuovo SUV di medie dimensioni allunga le sue linee e si presenta con un tetto rigido ed arcuato ed un profilo anteriore decisamente ammiccante.

Non è possibile quindi non apprezzare il coraggio della casa nipponica, nota per lo stile sempre molto “normale” dei suoi modelli, che decide di affrontare il mercato assumendosi la responsabilità di qualche rischio e dimostrando di voler puntare a conquistare il cuore sportivo europeo, e soprattutto italiano, che, come si sa, all’estetica azzardata ci tiene e anche parecchio.

Vediamo insieme quali sono le caratteristiche principali della nuova Toyota C-HR, i suoi molti pregi ed i suoi pochi difetti.

Toyota C-HR: la ibrida glamour che stupisce

Toyota C-HR: quanto è grande

Dimensioni

Lunghezza 436 cm
Larghezza 180 cm
Altezza 156 cm
Passo 264 cm
Peso a vuoto 1465 kg
Bagagliaio 377/1160 litri

Realizzata sulla piattaforma modulare TNGA della Prius, la Toyota C-HR 2016 si propone con una linea bassa, dura, audace, con quei fari anteriori che si integrano con la mascherina ed i fanali posteriori “ad ala” che si spingono oltre il profilo del lato b; il lunotto è decisamente tagliato, quasi orizzontale, da brava coupè, tant’è che la visuale di ciò che capita dietro è un po’ sacrificata, così come lo sono la luce a disposizione dei passeggeri alloggiati sui sedili posteriori ed il baule, che arriva a soli 377 litri, laddove quello di concorrenti dello stesso segmento arriva e supera i 500 litri.

Anche l’abitacolo non si smentisce e si presenta con forme molto elaborate ed un profilo azzurro un po’ futuristico che percorre tutta la plancia, la quale spezza apparentemente l’armonia con la sua asimmetricità; un grande schermo touch da 8′‘ svetta centralmente e diventa la “cabina di comando” da cui gestire l’impianto di navigazione satellitare ed il ricco pacchetto multimediale, non di serie su tutti i modelli.

Poche, ma buone, motorizzazioni e sicurezza di serie

Toyota C- HR 2016: la 1.2 turbo benzina

Motori

Cilindrata cm3 1197
N° cilindri 4
Potenza CV/kW 116/85
Emissioni di CO2 gr/km 134
Coppia massima Nm/giri 185/1500-4000
Velocità massima km/h 185
Accelerazione 0-100 km sec. 11,1
Cambio Automatico V rapporti + retromarcia

Dalla Prius la C-HR 2016 non prende solo la piattaforma ma anche la motorizzazione ibrida con il suo motore 1.8 a benzina che lavora con l’elettrico per una potenza massima da sprigionare su strada di 122 CV. La vera novità è però che l’unico altro motore disponibile non ibrido è l’1.2 turbo benzina ad iniezione diretta; niente diesel quindi, perché Toyota si gioca la carta dell’ecologia e punta a mettere sulle strade europee automobili ibride, mercato che ha subito un’impennata incredibile in questi ultimi anni.

Entrambe le versioni arrivano in Italia abbinate solo al cambio automatico a variazione continua, e non si può negare che ciò un po’ penalizza il mercato europeo che è popolato da automobilisti nel cui petto batte un cuore da piloti, che in quanto tali vogliono ripresa sotto la leva del cambio e non apprezzano il motore che un po’ urla ai massimi giri. Apprezzabile l’imposizione però sotto il profilo tecnico perché regala un’automobile affidabile, tranquilla e, soprattutto, molto poco dispendiosa quando ci si ferma per i pit stop. Sulla trazione c’è invece più scelta in quanto si può portare a casa sia la classica anteriore, a partire da 25.700 € per l’Active, il modello base, che la 4×4, che ovviamente è più versatile e costa 2.000 € in più.

A tutta birra invece va la Toyota C-HR 2016 sotto il profilo della sicurezza e degli ausili alla guida, perché anche il modello più basico si presenta con 7 airbag, c’è anche quello per le ginocchia del conducente, la frenata automatica di emergenza con il riconoscimento pedoni che si attiva dai 10 km/h in poi, il regolatore di velocità adattivo, la telecamera posteriore per il parcheggio e l’avviso se si esce dalla propria corsia.

Toyota C-HR 2016: pro e contro

Riassumendo possiamo affermare che la Toyota C-HR 2016 è un crossover di classe e all’avanguardia, sotto il cui cofano battono due cuori: il primo sportivo ed aggressivo ed il secondo rispettoso dell’ambiente e dei consumi. Una sintesi azzardata e coraggiosa che ci permette di perdonare quei piccoli difetti che abbiamo trovato quando l’abbiamo provata, come il bagagliaio poco capiente, obbligatoriamente sacrificato all’estetica da coupè di razza, il cambio automatico obbligatorio, che però ci aiuta a contenere i consumi, e la mancanza di una versione diesel, e chiniamo il capo al fermo coraggio che la Toyota dimostra nel perseguire l’obiettivo di convertirci, noi automobilisti testoni del Vecchio Continente, ad una guida più eco-friendly e meno rombante.

 

Mettendoli sulla bilancia quindi sono decisamente più pesanti i vantaggi ed i pregi di questa nuova Toyota che va a colmare quel vuoto che la Casa delle Tre Ellissi aveva sulla sua scacchiera alla casella dei crossover compatti.

Vi siete convinti? Non vi resta che compilare con i vostri dati il form presente in questa pagina in cui potrete trovare anche la scheda tecnica con tutte le specifiche e gli optional.

Giulio Orzieri

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