Maria Rita Esposito 15 Marzo 2019

Si chiama Argo ed è l’utilitaria della Fiat che ha conquistato i brasiliani, posizionandosi stabilmente nella top 5 delle auto più vendute nel paese sudamericano, con più di 60mila esemplari venduti nel corso del 2018.

Scopriamo, allora, più da vicino le caratteristiche di questa vettura che sembra ispirarsi alla ‘nostra’ Tipo sia per lo stile che per il concept, ma in versione ridotta.
La Argo è una 5 porte di segmento B, costruita nello stabilimento Fiat di Betim, nello stato brasiliano di Minas Gerais. Ha fatto il suo debutto sul mercato sudamericano nel 2017 vendendo più di 100 mila unità in meno di un anno e mezzo e aprendo il 2019 con prospettive molto positive. A febbraio, infatti, sono state vendute ben 6.700 unità, pari al 3,5% del mercato brasiliano.

Tra i segreti di un tale successo senza dubbio l’ottimo rapporto qualità-prezzo, tanto da essere stata nominata da Quattro Rodas come migliore auto del 2018 da acquistare nella fascia di prezzo inferiore ai 50 mila Real, poco più di 13.500 euro.
La Fiat Argo è compatta (lunga 3,99 metri, larga 1,72 e alta 1,5) ma con un abitacolo molto spazioso. È equipaggiata con motori FireFly di ultima generazione tutti a benzina. È possibile scegliere tra un propulsore 1.0 3 cilindri da 77 cv, un 1.3 4 cilindri da 109 cv e, infine, un motore 1.8 da 139 cv. Disponibile anche una versione con cambio automatico a 5 marce.

Dal punto di vista della dotazione tecnologica troviamo un sistema di infotainment con uno schermo da 7 a 9 pollici, sistema di connessione U-Connect (AppleCar e AndroidAuto), bluetooth, presa USB e comandi al volante.
La nuova utilitaria dell’azienda del Lingotto è disponibile in nove diversi modelli: : 1.0, Drive 1.0, Drive 1.3, Drive 1.3 GSR, Precision 1.8, Precision 1.8 AT6, HGT 1.8 e HGT 1.8 AT6. La versione di punta denominata HGT monta un motore 1,8 litri 4 cilindri in linea da 139 CV dotato di trasmissione automatica a sei velocità.
La Fiat Argo è venduta solo sul mercato brasiliano e non è previsto il debutto anche su quello europeo.

Maria Rita Esposito

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