Auto a benzina: l’Olanda presenta la prima proposta di messa al bando
Giulio Orzieri 1 Giugno 2016

Ormai è argomento diffuso: la situazione climatica globale, con il rialzo della temperatura e il rischio di gravi accadimenti che potranno abbattersi sul pianeta, non lascia più spazio a deroghe relativamente le misure da adottare, se si vuole fare davvero qualcosa di concreto.

La recente Conferenza sul Clima, tenutasi a Parigi nel 2015, pone l’attenzione sul fatto che, i governi mondiali, devono immediatamente mettere in atto tutte le soluzioni strategiche, affinché l’andamento climatico e il livello di gas serra possano essere frenati.

Il cambiamento climatico rappresenta una minaccia urgente e potenzialmente irreversibile per le società umane e per il pianeta. Occorre la massima cooperazione di tutti i paesi, con l’obiettivo di accelerare la riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra”.

Questo è, in sintesi, il contenuto della Conferenza di Parigi sul Clima.

Per sostenere le nazioni a procedere sulla retta via verso un progetto globale di armonizzazione delle misure necessarie a ristabilire un livello ammissibile di emissioni di CO2 e quindi, scongiurare l’innalzamento della temperatura globale, si sono fissate alcune linee guida, che comprendono anche controlli quinquennali e sostegni economici alle nazioni che opteranno per le energie alternative e per mettere in atto la cosiddetta “de-carbonizzazione dell’Economia”.

La prima nazione ad aver recepito il contenuto del nuovo trattato sul clima, è l’Olanda, nazione da sempre all’avanguardia sia per ciò che riguarda il sistema sociale sia per l’attenzione posta alla messa in atto di tutte le regole atte a mantenere un livello di benessere comune ottimale.

In pratica, il governo olandese – in risposta alla recente Conferenza sul Clima – ha subito avviato un iter legislativo con l’intento di vietare – entro il 2025 – la vendita di qualsiasi tipo di veicolo che monti motore a combustione interna. È, di fatto, la prima nazione a concretizzare nettamente il passaggio tra veicoli a carburante in favore dei veicoli elettrici.

Il disegno di Legge, che ha già incassato una prima approvazione in Parlamento, è stato presentato dal Partito Laburista – PvdA – ma accolto favorevolmente da quasi tutta la componente politica, rappresentata dai Liberali Democratici D66, dai Verdi rappresentati da GroenLinks e dai partiti ChristenUnie, SP e Kuzu/Ozturk.

Unico partito a non aderire a questa proposta, è il VVD – Partito Popolare per la libertà e la Democrazia, che rappresenta la Destra nazionale – che sta tentando strenuamente di osteggiare l’approvazione definitiva del decreto Legge.

Il provvedimento, una volta approvato, porrà fine alla circolazione dei veicoli a benzina e gasolio, ed è davvero un grande passo verso un cambiamento effettivo nelle abitudini dei cittadini e per la realizzazione della prima risposta concreta alle esigenze di un pianeta, che sta presentando il conto – molto salato –  al dissennato sfruttamento di risorse energetiche altamente inquinanti, come sono petrolio e carbone.

A tale scopo, nel 2013 l’Olanda aveva ratificato un accordo – con circa quaranta organizzazioni indipendenti – con la prospettiva di promuovere e diffondere iniziative atte a sostenere le energie pulite, e anche, l’apprendimento delle strategie utili a isolare termicamente gli ambienti, al fine di abbattere le emissioni di CO2.

Nel 2015 inoltre, l’Olanda aveva – di concerto con altre quattro nazioni e otto Stati del Nord America – firmato la “Zero-Emission Vehicle Alliance” – alleanza per i veicoli a emissione zero – con l’intento di arrivare, entro il 2050, a vietare la vendita di veicoli a benzina e gasolio.

Eppure, nonostante questo grande impegno, che fa intendere una precisa volontà di operare realmente per rendere illegale la circolazione di veicoli alimentati a carburante, i dubbi giungono dal Ministro degli Affari Economici olandese, Henk Kamp, secondo cui la realizzazione del progetto – a breve termine – di ammettere solo la circolazione di veicoli elettrici è pura utopia.

A suo parere, è più realistico immaginare che, entro i prossimi 10 anni, l’aumento della quota di veicoli elettrici circolanti, possa essere pari a un +15%.

Malgrado ciò, si deve ammettere che il dibattito avviato in Olanda, è il primo concreto segnale della volontà di rendere possibile l’abbattimento di CO2 e, di conseguenza, di fare davvero qualcosa per salvare il pianeta.

Auguriamoci lo stesso impegno da parte delle altre nazioni.

Giulio Orzieri

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