Il disegno di legge in discussione alla Camera introdurrà alcune novità: tra queste una modifica del codice 132 bis, che limiterebbe la circolazione in Italia di veicoli con targa straniera solo a residenti stranieri in grado di documentare il possesso dell’auto. Chi guida una vettura con targa estera immatricolata al solo scopo di evitare multe o pagamento del bollo commette il reato di elusione fiscale e scampa in maniera illecita al pagamento di qualsiasi sanzione. Il Governo inserirà nel Codice della Strada una nuova norma, ad integrazione dell’articolo 132 per combattere tale comportamento.
L’articolo 132-bis inasprisce anche la posizione delle persone residenti anagraficamente in Italia (o persone giuridiche con sede legale o secondaria in Italia) che guidano auto di proprietà di imprese estere di leasing o di locazione senza conducente. In tal caso sarà obbligatorio procedere con la reimmatricolazione entro sessanta giorni dall’acquisizione in disponibilità dell’auto con targa italiana, se l’auto stessa circola sul territorio nazionale per almeno trenta giorni.
Il gioco illegale delle auto targate all’estero
In Italia spesso capita di vedere circolare vetture di potente cilindrata e molto costose con targhe straniere, per esempio da Romania, Lussemburgo o Bulgaria, che per legge sono esonerate dal pagamento del bollo (bollo e assicurazione infatti si pagano nel Paese in cui viene effettuata l’immatricolazione) anche se possono essere soggette a multe (che però difficilmente arrivano a destinazione poiché i costi per trasmettere le contravvenzioni sono più alti delle multe stesse). Il funzionamento è il seguente: se le auto vengono immatricolate all’estero, al momento dell’effrazione, come per esempio la circolazione in zone a traffico limitato (o in zona Ecopass a Milano) oppure al passaggio col rosso al semaforo, la multa, se viene inviata all’estero, con le complicazioni burocratiche che questi invii comportano, non viene pagata.
Tra le targhe più utilizzate quelle di Svizzera, Principato di Monaco, Romania e Repubblica di San Marino.
Le auto in leasing
Per i residenti in Italia che guidano veicoli di proprietà di imprese estere di leasing o di locazione senza conducente per un periodo superiore a 30 giorni circolanti nel territorio nazionale, è prevista la reimmatricolazione con targa italiana entro 60 giorni dall’acquisizione in disponibilità.
Già nel 2012 era stata segnalata questa tendenza da Assilea, l’Associazione italiana leasing: in particolare veniva denunciata la diffusione in alcune regioni italiane del falso leasing tedesco, una forma di acquisizione dell’auto allo scopo di eludere le tasse. Queste operazioni di aggiramento del fisco infatti non avevano nulla a che vedere con il leasing finanziario tradizionale che in Italia può essere erogato esclusivamente da banche e da società finanziarie iscritte negli elenchi tenuti da Banca d’Italia. Il leasing tedesco farlocco è un prodotto proposto in Italia da alcuni soggetti commerciali tramite la formula del noleggio con targa tedesca con fideiussione bancaria, che viene impropriamente pubblicizzato come contratto di leasing che non ha nulla a che vedere nemmeno con il noleggio a lungo termine che prevede l’affitto della macchina.
La proposta di legge
Il Governo sta discutendo alla Camera dei Deputati il Disegno di Legge per introdurre la norma nel codice della strada. Si tratta di una modifica al codice della strada tramite un provvedimento composto, nel testo unificato approvato dalla commissione, da 12 articoli. L’articolo 132-bis prevederà che chiunque, residente anagraficamente in Italia, vi circolerà alla guida di veicoli immatricolati (in via provvisoria o definitiva) in uno Stato dell’Unione Europea o dello Spazio economico europeo dovrà essere in grado di documentarne le regolari detenzione e circolazione, in particolare in caso di veicolo proveniente da una precedente immatricolazione in Italia. Se non è in grado di farlo, scatterà la sanzione amministrativa pecuniaria che comporta il pagamento di una somma da 84 a 335 euro con il ritiro della carta di circolazione per trenta giorni.
Il disegno di legge introdurrebbe inoltre altre direttive: la patente di guida potrà essere revocata a vita a tutte quelle persone che provocano incidenti mortali in stato di ebbrezza o in condizioni psico-fisico alterate, gli autovelox potranno essere avviati solo dopo 300 metri del segnale di inizio limite di velocità e le biciclette potranno essere parcheggiate sui marciapiedi, a patto che non diano fastidio alle persone.