Ecco la ricarica delle auto elettriche più fast che ci sia
Giulio Orzieri 18 Marzo 2016

Il mercato delle automobili elettriche si sta sviluppando, anche se con qualche remora da parte degli automobilisti, che considerano ancora poco performanti le vetture ad alimentazione elettrica e troppo lenta la procedura di ricarica delle batterie che, a oggi, non solo è lenta ma anche carente di punti di ricarica nelle città.

Eppure, almeno per ciò che riguarda la mobilità urbana, l’auto elettrica è davvero una soluzione che coniuga una mentalità ecologica con prestazioni che sono sempre più in linea con le autovetture alimentate con carburante.

E con le ricariche come si fa? Una buona notizia: arriva dalla Svizzera un progetto atto a trovare nuove soluzioni per ciò che riguarda la ricarica delle batterie delle EV – Electric Veicle – le auto elettriche.

La Svizzera, si sa, è davvero all’avanguardia per ciò che riguarda la progettazione e produzione di automobili di nuova generazione, con motori alimentati elettricamente.

Stavolta, addirittura, per risolvere il problema dei tempi di ricarica alle colonnine, è stato chiamato in causa un pool di istituti di ricerca, tutti made in Svizzera, con l’idea di mettere a punto un nuovo sistema di ricarica veloce delle batterie montate su automobili elettriche.

È stata l ’Ecole Politechnique Federale di Losanna (EPFL), in collaborazione con in collaborazione con gli Swiss Federal Laboratories for Material Science and Technology (EMPA), l’Istituto di Tecnologia Svizzero di Zurigo, il prestigioso ETHZ, e l’Università di Berna di Scienze Applicate a trovare probabilmente la soluzione per ricaricare rapidamente le batterie delle auto elettriche.

I ricercatori elvetici, hanno realizzato un meccanismo in grado di effettuare un intero ciclo di ricarica in solo 15 minuti. Se si pensa che attualmente, nel nostro paese, le ricariche durano circa 30 minuti, appare lampante come questa soluzione renderebbe davvero veloce la procedura di ricarica, consentendo quindi una maggior distribuzione di auto elettriche, a patto che le stazioni di ricarica vengano installate in maniera capillare.

Vediamo come funziona questo nuovo sistema. In pratica, hanno pensato di installare un sistema di stoccaggio intermedio – intermediate storage – che, grazie a un grosso accumulatore a bassa tensione che si pone come filtro tra il veicolo da ricaricare e la rete elettrica, abbatte della metà i tempi di ricarica.

Il metodo si basa sull’immagazzinamento costante di energia a basso voltaggio, e sfrutta un sistema che è in grado di scaricare grosse quantità di energia ma in maniera stabile. Ciò consente di trasferire in maniera immediata una grossa mole di elettricità verso le batterie dell’autovettura, con una potenza pari a 4.5 MW.

Cosa differenzia quindi le colonnine attuali da questo sistema? Due cose, fondamentalmente: l’abbattimento dei tempi di ricarica ma anche il fatto che l’energia viene prodotta a basso voltaggio e in tempo reale, cosa che non impegna la rete di distribuzione dell’energia elettrica. Quest’ultimo criterio non è da sottovalutare se s’ immagina che, nel futuro a breve termine, il numero delle vetture elettriche circolanti è destinato a crescere e quindi, è necessario trovare soluzioni che non ingolfino la rete di distribuzione di elettricità.

L’Energy Center and Industrial Electronics Lab dell’EPFL ha realizzato diversi test per verificare se questo sistema è proponibile su larga scala ed è stato persino creato un simulatore, capace di “drenare” elettricità a basso voltaggio, trasferendola poi a una potenza variabile dai 20 ai 30 KW, il necessario per rigenerare batterie con un’autonomia variabile dai 120 ai 150 km, il tutto in 15 minuti.

Non basta, perché diversi sono i criteri su cui riflettere quando si lavora a un progetto simile: ad esempio la possibilità di stimare in tempo utile, la capacità reale che le stazioni di ricarica dovranno rispettare per permettere a un alto numero di vetture elettriche di poter ricaricare le batterie.

Per risolvere questa questione, i ricercatori hanno sviluppato un’equazione che comprende tutti i parametri utili a sviluppare la soluzione: numero dei veicoli elettrici in circolazione, dati statistici sul traffico, capacità delle batterie e altri ancora.

L’ipotesi presa in considerazione, è quella di uno scenario di questo tipo: una stazione di ricarica, dovrebbe essere in grado di rifornire energia a circa 200 vetture al giorno. In una situazione del genere, lo stoccaggio intermedio dovrebbe avere una capacità di 2.2MWh: l’equivalente del fabbisogno di un’abitazione per 12 mesi. E, per ciò che riguarda le batterie, ne servirebbero quattro, delle dimensioni di un container.

Insomma, un progetto davvero importante, e che ci fa intravvedere come cambieranno le città e le abitudini di guida fra poco tempo. Quando, man mano, scompariranno le tradizionali stazioni di servizio che erogano carburante, e al loro posto, sorgeranno le stazioni di ricarica elettrica.

Giulio Orzieri

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