Le regole per usare correttamente il condizionatore dell’auto
Giulio Orzieri 24 Agosto 2015

Il climatizzatore in auto ha decisamente migliorato la qualità dei viaggi, lunghi o quotidiani, di chi si sposta con questo mezzo. Oltre alla comodità di rimanere in un ambiente fresco quando all’esterno ci sono 30 gradi, il climatizzatore ha introdotto una serie di vantaggi che viaggiare con i finestrini tutti abbassati non consentiva: oltre al fastidio del rumore e alla scomodità, peggiorava infatti l’aerodinamica dell’auto (che con il climatizzatore aumenta anche del 20%), così come i consumi, il comfort e la sicurezza a bordo. Lo svantaggio dell’aria condizionata? I consumi, che aumentano a seconda della temperatura esterna,  della velocità del ventilatore e anche della velocità dell’auto, poiché in corsa il condensatore smaltisce più efficientemente il calore rispetto che da fermi.

Esistono alcune semplici regole per utilizzare correttamente i condizionatore dell’auto, guadagnandoci in consumi e salute; è bene sapere quale deve essere la giusta temperatura, quando sostituire i filtri e quando accendere e spegnere l’aria.

 

Mai partire con l’auto calda

 

Il primo consiglio da tenere in considerazione riguarda la partenza dopo aver lasciato l’auto sotto al sole: mai partire con l’auto calda e il condizionatore acceso al massimo. Piuttosto, meglio aprire le portiere e abbassare i finestrini, far uscire l’aria calda e accendere solo le ventole; poi, dopo un paio di minuti, si può accendere l’aria condizionata a potenza ridotta: evitando di far partire subito al massimo il getto freddo si evita anche lo stress termico dell’impatto con una massa di aria ghiacciata da cui possono derivare dei malesseri fisici (mal di gola, mal di testa, raffreddore, bronchite e addirittura polmonite) che possono manifestarsi anche a distanza di ore.

In generale impostare il “clima” a 22-24 °C è sufficiente per viaggiare in modo confortevole senza però indirizzare il getto d’aria verso viso, petto e stomaco, ma su parabrezza, finestrini e (con cautela) piedi. Inoltre, l’aria non deve ristagnare: in viaggio, meglio abbassare un po’ i finestrini per un paio di minuti ogni ora.

Analogamente, alla fine del viaggio l’aria condizionata andrebbe spenta negli ultimi 2 minuti, per risparmiare in carburante e salute (non la ventola, che va tenuta accesa). Disattivando il tasto della climatizzazione, l’aria fredda continua a uscire per circa 30 secondi, mentre per i restanti secondi la naturale sensazione di refrigerio data dalla ventilazione annullerà il disagio dovuto al caldo.

 

Controllo dell’impianto di climatizzazione

 

Se all’accensione dell’aria condizionata non si percepisce un flusso d’aria asciutta e fresca (circa 5 gradi) dalle bocchette nei primi 5 minuti, potrebbe darsi che l’impianto di climatizzazione sia scarico. Le inevitabili minuscole dispersioni riducono negli anni l’efficacia dell’impianto. Per questo è importante controllarlo e ricaricarlo dal concessionario o nei centri specializzati. Dato che non è un’operazione prevista nei tagliandi, si tende a tralasciarla ma è molto importante soprattutto per viaggiare nei periodi caldi.

Un controllo al climatizzatore dell’auto potrebbe rendersi necessario in caso di mancata accensione dell’impianto, aria soffiata non sufficientemente fredda o odori sgradevoli nell’abitacolo, tutti sintomi di un problema. Le cause possono dipendere dall’assenza del gas refrigerante ma anche da falle all’impianto, intasamento del filtro antipolline (da sostituire periodicamente durante il tagliando auto) e problemi al compressore.

I controlli effettuati in officina comprendono: controllo del funzionamento dei comandi del climatizzatore auto, della temperatura dell’aria alle bocchette, del filtro abitacolo, controllo visivo dei componenti del circuito e dello stato e della tensione della cinghia del compressore.

 

Attenzione alla qualità dell’aria

 

Nell’impianto di climatizzazione, può capitare che l’acqua di condensa ristagni e con il caldo questo può dare origine alla formazione di batteri, responsabili anche del cattivo odore dell’aria. Per combattere questo pericolo, è bene spegnere il clima qualche minuto prima di arrivare a destinazione, lasciando accesa la ventola, che in parte elimina l’umidità. Se il cattivo odore persiste, è possibile sconfiggerlo con spray disinfettanti venduti nei negozi di autoaccessori da spruzzare nel radiatore o nelle bocchette di ventilazione. L’importante è aerare bene l’abitacolo dopo la loro applicazione.

Il climatizzatore auto preleva aria dall’esterno e la immette nell’abitacolo dopo averla deumidificata, raffreddata e filtrata: perché l’impianto lavori bene, è consigliabile sostituire i filtri ogni anno oppure ogni 15.000 km, perchè potrebbe ostruirsi bloccando il passaggio dell’aria esterna nell’abitacolo (in città il filtro dell’abitacolo tende ad ostruirsi più rapidamente a causa della concentrazione dei gas di scarico).

Giulio Orzieri

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