Tra gli inconvenienti più fastidiosi e gravi che si possono presentare quando si è alla guida di un’automobile c’è sicuramente la perdita di liquido refrigerante dal motore, perché se non ci si accorge in tempo della mancanza del giusto livello di liquido nel circuito di raffreddamento si corre seriamente il rischio di danneggiare il motore in modo permanente, come, ad esempio, bruciare la guarnizione della testata e fondere il motore.
Uno dei must di ogni automobilista diligente dovrebbe, infatti, essere di non guidare mai se la lancetta del termostato supera i 90° C, necessità che, purtroppo, molti sottovalutano.
I più attenti, però, si accorgono che sono presenti perdite del liquido refrigerante dell’auto quando controllano regolarmente il livello di liquido del radiatore e si trovano a doverlo rabboccare spesso. In questi casi è possibile, prima di recarsi direttamente dal meccanico, provare ad individuare da dove provengono tali perdite per tentare una riparazione, nel caso in cui il guasto non sia troppo esteso o difficile da gestire.
Cause principali delle perdite di liquido refrigerante dell’auto
Il liquido refrigerante, come il nome stesso suggerisce, serve per preservare il motore dal surriscaldamento, viste le alte temperature che raggiunge quest’ultimo in esercizio. Il liquido viene fatto circolare dal motore al radiatore, dove, grazie alle aperture dello stesso che fanno entrare l’aria e alla presenza della ventola, si raffredda prima di rientrare nel motore. Lungo questo percorso possono verificarsi degli inconvenienti che causano perdite di liquido:
- i manicotti, ovvero quei tubi di gomma che collegano il radiatore alla pompa dell’acqua e al motore stesso, essendo di gomma, possono usurarsi nel tempo a causa dell’esposizione prolungata al calore;
- le fascette che fermano i manicotti possono essere o troppo strette, e, quindi, dannose per i tubi, o troppo larghe, e non più in grado di garantire la giusta tenuta;
- lo stesso radiatore, soprattutto se costituito da vaschette esterne di plastica, può aver subito danni o essersi logorato con il tempo;
- i tappi di lavorazione, posti a pressione in punti specifici del motore al fine di poter “saltare” per impedire che quest’ultimo si rompa quando il liquido di raffreddamento si congela, possono esser danneggiati o corrosi;
- anche il motore può perdere liquido di raffreddamento, o dalle guarnizioni della testata o dalla pompa dell’acqua;
- possono, infine, essere presenti delle perdite interne che si localizzano tra circuito di raffreddamento ed i cilindri o l’impianto di lubrificazione.
Come individuare le perdite di liquido refrigerante
Per poter individuare le perdite è necessario trovare la zona tra quelle sopra elencate in cui sono localizzate. Vediamo come procedere:
- bisogna operare con il motore caldo affinché il circuito entri in pressione e l’acqua possa fuoriuscire: è necessario, quindi, prestare molta attenzione e proteggersi adeguatamente con guanti, mascherine per gli occhi e quant’altro si ritenga utile allo scopo;
- una volta messo in pressione il circuito, spegnere l motore e controllare nelle zone a rischio se vi sono tracce di liquido, ruggine o antigelo;
- se non si trovano perdite si possono mettere dei giornali sotto al motore e accendere l’autovettura; eventuali gocce cadute sul giornale aiutano ad individuare la zona di fuoriuscita.
Una volta individuato il punto del circuito di raffreddamento in cui si localizzano le perdite di liquido refrigerante si può procedere nel tentativo di riparazione. Si consiglia di munirsi degli attrezzi necessari per poter smontare e rimontare eventuali manicotti e/o fascette, di utilizzare uno specchio ed una torcia per individuare tutti i punti in cui si verificano le perdite, anche i più nascosti, e di acquistare il turafalle per radiatori, lo specifico liquido sigillante, nel caso in cui i danni si presentino all’interno del radiatore stesso.
Ovviamente queste sono riparazioni che possono essere effettuate se le perdite di liquido antigelo dell’automobile sono minime e localizzate in zone del circuito in cui l’intervento si rivela semplice. Se, ad esempio, l’elemento non funzionante è la pompa dell’acqua, campanello d’allarme potrebbe essere un fastidioso picchiettìo sul davanti del motore, e vi accorgete che l’albero di azionamento della stessa balla sui cuscinetti, diventa indispensabile portare l’autovettura dal meccanico di fiducia per la sostituzione corretta dei pezzi.
“The last but not the least” è, infine, l’ovvio consiglio di girare con una scorta di liquido refrigerante da utilizzarsi all’occorrenza, in caso di guasto, per raggiungere quanto prima l’officina più vicina o quella di fiducia senza danneggiare testata e motore.