Sta per arrivare anche in Italia direttamente dal Brasile la nuova Ford Ka Plus 2016, la terza generazione di una delle automobili più amate di tutti i tempi.
Ma partiamo dall’inizio.
L’antefatto ha luogo nel 1996, quando la casa automobilistica di Detroit lancia sul mercato la prima Ford Ka, l’utilitaria tutta curve che nel giro di poco riuscì a sedurre lo sconcertato pubblico, a dimostrazione che lo stile curvy è sempre piaciuto. Nacque sulla stessa piattaforma della vecchia Fiesta, robusta ma decisamente meno femminile, e, con la sua forma “a insetto”, un po’ stile Maggiolino, audace, accattivante e simpatica, divenne un fenomeno di costume, riuscendo a non farsi inquadrare in definizioni obbligatorie. Sicuramente femmina, sicuramente giovane, sicuramente originale. Semplicemente Ka.
Al volante della vecchia Ka ci si poteva sedere chiunque, dal professionista frenetico alla casalinga impegnata nello shopping, tanto era fuori dagli schemi. Certo, il divanetto posteriore era un po’ sacrificato, gli spazi interni un po’ lillipuziani ed il motore, un 1.3 a benzina da 60 CV in prima battuta sostituito poi nel 2001 da un Duratec da 69 CV, era un po’ rustico. Ma poco importava.
La personalità da star la confermò nel 2003, quando uscirono la SportKA, fanaleria aggressiva, spoiler ed assetto sportivo, e la StreetKa, la versione cabrio, per la quale si scomodò Pininfarina in persona per disegnarle quel muso spensierato che le consegnò il diritto di entrare a far parte della categoria di automobili di cui si sarebbe continuato a parlare negli anni.
È il 2008 quando la Ford presenta al Salone di Parigi la seconda serie della Ka, prodotta sulla meccanica della Fiat 500, di cui ha subito lo schiacciante predominio, accolta ottimamente dalla critica, meno bene dal pubblico, rimasto, forse, un po’ orfano della personalità della più spartana progenitrice.
Dotata di ogni comfort per essere un’utilitaria mignon, 3,62 metri di lunghezza, esattamente come la prima versione, soprattutto nell’allestimento Titanium, il più venduto ed accessoriato. Le linee sono fluide, dinamiche, un po’ allungate e fondamentalmente ci provano ad assomigliare alla “mamma” famosa, senza riuscire ad imporsi, però.
Climatizzatore, impianto stereo, cambio in posizione rialzata, computer di bordo, retrovisori elettrici riscaldabili, volante regolabile in altezza ed un’attenta ricerca stilistica per ogni particolare. Raffinata e ricca, più adatta ad una generazione 2.0, indubbiamente. Un propulsore a benzina da 1.2 con 69 cavalli e addirittura un Bifuel eco-friendly benzina/Gpl. Con un pieno si fanno 714 chilometri ed ha anche il dispositivo Start&Stop.
Eppure non decolla. Le vendite sono buone, sì, ma non c’è il boom. Un po’ per il rimpianto della precedente, un po’ per il gran successo della Fiat 500, la “cugina” italiana, sono prodotte nello stesso stabilimento polacco di Tychy, tutta curve anche lei (che sia un caso?), che supera il milione di vendite e sbarca oltreoceano a conquistare gli Stati Uniti.
Ed è forse per questo che la Ford Ka Plus 2016 cambia completamente registro e si rinnova, abbandonando il mito e puntando al futuro.
Più lunga di 30 cm, arriva a quasi 3,93 cm, di “mamma” e “nonna” viene progettata sullo stesso pianale, leggermente accorciato, però, della Fiesta. Più alta, anche, decisamente generosa nelle sue forme per una vita a bordo confortevole e posto abbondante dove mettere le gambe, anche per chi si siede sul divanetto posteriore.
Le porte diventano cinque, impensabili sulla vecchia Ka, ed il bagagliaio si fa interessante, anche grazie al divanetto posteriore reclinabile e frazionabile. La nuova Ford Ka Plus diventa anche multitasking con il suo “My Ford Dock”, che ospita smartphone e dispositivi elettronici da utilizzarsi come navigatore e per gestire telefonate e messaggi, nella versione più lussuosa, ed i 21 scomparti sparsi per l’abitacolo.
Sotto il cofano troviamo il solito benzina Duratec da 1.2 che, a seconda delle versioni va da 70 a 85 CV, per una velocità massima dichiarata di 159 km/h, per il più piccolo, e 169 km/h, per il più grintoso.
Per quanto riguarda gli equipaggiamenti di serie, non manca nulla: abbiamo alzacristalli e specchietti retrovisori elettrici, 6 airbag, chiusura centralizzata con telecomando, ESC, limitatore di velocità, controllo della trazione con partenza assistita in salita, servosterzo elettrico e sistema EasyFuel, senza bisogno di tappo. Sulla versione Ultimate, quella più di lusso, abbiamo anche il sistema Sync, il sistema di connettività con comandi vocali dotato di Applink per poter gestire una serie di App dello smartphone, e la MyKey, la chiave programmabile che permette di configurare alcune caratteristiche dell’auto, oltre a tutta una serie di optional a richiesta.
L’estetica è semplice, sobria, proporzionata, forse solo un po’ troppo ingombrante per i gruppi ottici anteriori, che tendono all’esagerazione. L’inconfondibile griglia trapezoidale del muso non manca a siglare la nuova Ka, che sarà pur nuova e completamente diversa, ma è pur sempre una Ka, e la coda un po’ inclinata ammorbidisce l’eccesso di semplicità del design.
Il nome è lo stesso, insomma, ma la Ford Ka Plus 2016 non ha nulla a che spartire con quella simpatica quattro ruote a forma di uovo che uscì dagli stabilimenti della Ford vent’anni fa alla conquista della sua fetta di notorietà.
E diciamolo, forse questa è la strada giusta che la casa automobilistica statunitense può tentare di intraprendere per provare a riconquistare il suo posto nel segmento delle city car.
Spezzare definitivamente i legami con quello che è stato e puntare al futuro senza guardarsi indietro.