Furti auto hi-tech: la nuova frontiera dei ladri d’auto 2.0
Giulio Orzieri 26 Ottobre 2016

Attenzione: furti auto hi-tech e ladri sempre più tecnologici. In fondo, avremmo dovuto aspettarcelo che non sarebbe passato molto tempo prima che anche i ladri si mettessero a passo con i tempi ed escogitassero sistemi sempre più innovativi ed efficienti per mettere a segno i loro furti d’auto.

Si sono evoluti di pari passo con i sistemi di sicurezza delle auto di ultima generazione e, se prima i ferri del mestiere consistevano nel classico piede di porco o nel mattone usato per frantumare il finestrino, oggi, invece, si utilizzano sofisticati dispositivi elettronici capaci di mandare in tilt i sistemi di protezione computerizzati delle nostre auto.

Furti d’auto veloci, puliti e sicuri che, solo nello scorso anno, hanno prodotto danni per 800 milioni di euro e hanno interessato circa 40mila vetture hi-tech. Bersaglio dei nuovi cyber ladri sono soprattutto le auto di lusso come la Mercedes Classe E, la BMW X5, X6, Serie 3 e Serie 5 e anche le vetture Land Rover.

È la triste realtà fotografia dal “Dossier furti auto: le nuove modalità hi-tech” realizzata da LoJack Italia, importante società specializzata nel recupero dei beni rubati. Lo studio evidenzia anche come almeno il 10% dei furti d’auto registrati in Italia nell’ultimo anno siano furti elettronici.

Come funzionano i furti d’auto hi-tech?

Ma come funzionano? Come fanno i ladri ad aggirare i complessi e sofisticati sistemi di sicurezza computerizzati e “filare via” con le auto? Ma, soprattutto, cosa si può fare per evitare di rimanere vittime di un furto d’auto?

Purtroppo non c’è da dormire sonni tranquilli se si considera che ci i ladri d’auto 2.0 impiegano meno di 15 secondi per mandare in tilt il sistema di sicurezza della maggior parte delle automobili di ultima generazione. Ebbene sì, il tempo di un click e a nulla valgono gli sforzi delle case automobilistiche per progettare antifurti sempre più complessi e all’avanguardia.

È stato stimato, infatti, che in media, i ladri impiegano dalle due alle dieci settimane per individuare il modo di intervenire sui software interni delle auto e aggirare il nuovo sistema, grazie all’utilizzo di apparecchi elettronici specifici che possono arrivare a costare dai 10 mila ai 50 mila euro. Un investimento non proprio irrisorio, ma, che i cyber ladri solitamente si ripagano con un paio di buoni colpi, visto anche il valore delle auto che solitamente vengono prese di mira.

Gli strumenti 2.0 del “mestiere”

Il furto d’auto elettronico viene messo a segno utilizzando principalmente 3 tecniche: la riprogrammazione della smart key, la clonazione del transponder e l’annullamento dell’immobilizer.

  1. I dispositivi di riprogrammazione della chiave consentono al ladro di ottenere, in meno di un minuto, una nuova chiave con cui poter aprire e avviare la vettura presa di mira. Questi particolari dispositivi si connettono alle porte OBD del veicolo, le stesse utilizzate per la diagnostica di bordo.
  1. Nel secondo caso, invece, i ladri dispongono di un sistema che consente di clonare il transponder di apertura delle porte e di accensione. Il transponder è un dispositivo elettronico composto da un ricevitore e un trasmettitore. Il trasmettitore è in possesso del proprietario del veicolo, mentre il ricevitore si trova all’interno di quest’ultimo. Per aprire l’auto è necessario che il trasmettitore invii un segnale preciso al ricevitore. Le smart key dell’auto sono un esempio pratico di transponder.
  1. Altra metodologia per il furto auto hi-tech riguarda l’annullamento della funzione immobilizer. L’immobilizer, o immobilizzatore elettronico, è un dispositivo elettronico, presente ormai in tutte le automobili, che impedisce di avviare il motore senza l’utilizzo della chiave, ma semplicemente tramite il collegamento dei fili. Mettendo fuori uso l’immobilizer il ladro può forzare tranquillamente l’accensione senza che scatti l’antifurto e la macchina si blocchi.

Soluzione suggerita contro i furti d’auto 2.0

Purtroppo l’offerta di mercato della tecnologia non è ancora pronta ad affrontare a pieno e in modo efficace al 100% tale affronto.

Per non farsi trovare impreparati a questa spiacevole situazione intanto è possibile utilizzare il proprio tanto usato smartphone come localizzatore satellitare e rintracciare così l’auto rubata.

Insomma… sperando che la tecnologia si evolva velocemente sempre più in favore degli onesti cittadini, occhi ben aperti e “cellulare localizzatore” e  numero della polizia alla mano!

Giulio Orzieri

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