I SUV di Alfa Romeo: tutto pronto per la nuova avventura di Arese
Giulio Orzieri 5 Ottobre 2016

L’aria di rinascita che si respira da qualche tempo a questa parte in casa Alfa Romeo comincia a non essere più una novità, tant’è che si è presa l’abitudine di credere che il buon Marchionne sia riuscito con successo in una vera e propria “missione miracolo”, ovvero rilanciare, senza snaturarne il fascino tutto italico, la casa del Biscione, da sempre amata dagli italiani oltre ogni ragionevole dubbio.

Sono ben 7 i modelli che la casa automobilistica di Arese ha promesso di mettere su strada entro il 2020 con l’obiettivo di raggiungere 400.000 vendite all’anno a partire dal 2018, e di questi 7 ben 3 sono dei SUV: l’imminente ed attesissima Stelvio, una “baby-SUV”, che non vedremo prima della fine del 2018, ed una terza che, come sussurrano i ben informati, sarà una rilettura della Stelvio in chiave sportiva.

Gli “alfisti” possono mettersi il cuore tranquillo perché il nostro “cardiganed assassin” pare avere serie intenzioni di realizzare i loro desideri.

Ma andiamo con ordine.

La Stelvio è la prima protagonista e sta già scaldando i motori, perché la presentazione ufficiale è prevista per metà novembre al Salone di Los Angeles. Non a caso, ci viene da dire, in quanto il mercato statunitense è sicuramente il più recettivo per quanto riguarda le Sport Utility e Los Angeles non è certo una città qualsiasi. Obiettivo? Conquista dell’America, c’è da credere, anche perché gli italiani non hanno, molto probabilmente, bisogno di troppe insistenze per farsi conquistare.

Del resto le aspettative sono alte, perché dopo i successi di Giulia e della nuova 500X, non proprio Alfa Romeo ma sempre di casa FCA, c’è da cominciare a credere davvero che Marchionne riuscirà a conquistare un segmento del mercato automobilistico finora inesplorato dal Biscione, se si esclude il tentativo della Kamal del 2003, uno dei primi crossover europei che, però, non ha visto la commercializzazione ed è rimasta una splendida concept car da salone forse perché troppo innovativa per quei tempi.

La Stelvio punta al mercato del D-SUV, quello della Audi Q5, anche lei prossima al debutto, la BMW X3 e X4, la Mercedes GLT e la Porsche Macan, tanto per intendersi, quello dei modelli medio-grandi, in pratica, quello in cui solo una personalità potente riesce ad affermarsi e ad emergere.

Massimo segreto sulle linee estetiche della signora in arrivo tra qualche mese e davvero poche certezze; pare che anche il nome non sia sicuro, in quanto è giunta voce che l’Alfa ha registrato all’Ufficio Brevetti il nome “Kamal”, ma sulla piattaforma a trazione anteriore utilizzata e la meccanica, le stesse della Giulia, pare non ci siano dubbi: dovrebbe essere lunga 4,70 metri, proporre propulsori a diesel ed a benzina compresi tra 150 e 210 CV ed avere un posteriore filante, secondo le ultime indiscrezioni.

Altra notizia certa è l’aspettativa che si è creata intorno alla Stelvio che ha messo in fibrillazione tutto il settore dell’Automotive e, quindi, non resta che aspettare la presentazione ufficiale.

Il 2018, come abbiamo già detto, dovrebbe vedere la presentazione di un secondo SUV da città, dalle forme più contenute ed accorciate, che possiamo collocare nei crossover, uno dei segmenti più delicati di tutto il mercato delle automobili. La sfida, quindi, viene lanciata a BMW X1 ed Audi Q3, attuali regine delle strade urbane, dove la compattezza delle forme diventa fondamentale per poter affrontare il caos quotidiano e gli spazi sempre più inesistenti.

Altro non si sa, per ora, perché le indiscrezioni pare che vengano centellinate ad arte da quel di Cassino, lo stabilimento dell’Alfa Romeo in provincia di Frosinone che diventerà, se già non lo è diventato, il nuovo Quartier Generale di Alfa Romeo e smetterà di essere la fabbrica che ha prodotto la Giulia e nulla più.

Ancora più nebulose le informazioni sul terzo SUV Alfa Romeo, che dovrebbe vedere la luce non prima del 2020. Un’evoluzione sportiva della Stelvio, sembra l’ipotesi più acclarata, e se così veramente dovesse essere è molto probabile che niente si saprà almeno finché non arriveranno i primi dati sull’auspicato successo della progenitrice. Nel mirino, quindi, dovrebbe entrare la BMW5, ed il potente V6 da 510 CV dovrebbe essere il motore di punta.

Target alto, dunque: eleganza, spazio, qualità stradali d’eccellenza e lusso indiscusso saranno sicuramente tra gli ingredienti principali di questa nuova “ricetta” targata Alfa e rappresenterà, molto probabilmente la conferma definitiva del rilancio di Arese, il marchio che, ad oggi, forse rappresenta al meglio il leggendario Made in Italy motoristico in tutto il mondo.

Non ci resta, però, che attendere novembre, quando sotto il cielo forse plumbeo della Città degli Angeli potremmo finalmente vedere la Stelvio, se così si chiamerà, nella speranza di poterci emozionare davvero come ci hanno promesso che succederà.

Giulio Orzieri

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