Il nome di battesimo è indubbiamente azzeccato perché evoca con garbo la qualità principale di Woolf, il nuovo bracciale autovelox in arrivo nei prossimi mesi, ovvero la capacità di “dare la caccia” alle prede e di ucciderle senza eccessivo trambusto.
Non ha pelo grigio ed irsuto né occhi penetranti che sanno tagliare il buio, ma è realizzato in elegante pelle scura con punti gialli di cucitura a vista ed è dotato di tecnologia bluetooth per poter essere sempre connesso, che poi, al giorno d’oggi, significa un po’ essere dotati di vista straordinaria, capace di arrivare oltre i limiti imposti dal corpo umano.
Si indossa come un semplice braccialetto a fascia e perfettamente si intona ai vari stili e tipi di abbigliamento.
Woolf, però, non è un semplice accessorio, ma piuttosto un vero e proprio dispositivo dotato di tecnologia di ultima generazione che gli permette di connettersi con tutti gli smartphone, sia Android che iOs, e segnalare, tramite un’App dedicata, gli autovelox, i tutor ed i punti significativi e/o pericolosi presenti sul percorso.
Come fa questo braccialetto per autovelox a comunicare con chi lo indossa? Vibra e solletica il polso in modo sempre più insistente, via via che ci si avvicina al “punto sensibile”, in modo che si possa rallentare gradatamente la velocità e passare il controllo in modo ineccepibile, senza che si debba distrarre dalla guida per consultare il suo smartphone o senza correre il rischio che non senta il segnale sonoro che indica la presenza dell’autovelox.
Woolf nasce dall’idea di Simone Camporeale, un giovane e curioso ingegnere informatico che si autodefinisce un appassionato del mondo IoT (Internet of Thing), ovvero quel settore del magico Web che si pone l’obiettivo di fare interagire il mondo reale con il mondo virtuale dando agli oggetti concreti “un’identità elettronica”. Camporeale ha proposto il suo progetto su Kickstarter, il famoso sito di crowdfunding, strumento di finanziamento collettivo, e pare abbia annunciato che comincerà la produzione del braccialetto per autovelox tra settembre e febbraio, mese in cui si prevede la commercializzazione dei primi esemplari a soli 99,00 €, prezzo promozionale che si attesterà intorno ai 139,00 € dalla primavera in poi.
Il condizionale è comunque d’obbligo, sia per quanto riguarda le tempistiche che i costi, ma ciò non toglie che Woolf sia in progetto intelligente, innovativo e semplice come solo la vera innovazione sa essere.
Nasce come soluzione da offrire al mondo delle due ruote perché in sella è oggettivamente più difficile star dietro ai dispositivi di controllo classici di cui può godere più comodamente l’automobilista, ma ciò non toglie che sia perfetto anche per il mondo delle quattro ruote, perché sa coniugare l’efficacia di funzionamento ad un’estetica gradevole ed aggressiva, molto adatta a chi ha uno spirito racer.
Il bracciale si collega, grazie ad un sensore inserito nella pelle utilizzata per realizzarlo, allo smartphone su cui viene installata un’App che utilizza il sistema di mapping di Scdb.info, il database utilizzato in tutto il mondo all’interno del quale sono raccolti i dati di tutti i punti considerati “sensibili”, come semafori, incroci stradali pericolosi, curve cieche, passaggi pedonali, scuole e quant’altro. Woolf non è, quindi, solo un dispositivo che serve per dare la caccia agli autovelox, ma ha principalmente la funzione di rendere più sicura la guida, sia per la salute di chi è al volante e/o manubrio che per quella degli altri.
Il prototipo è già stato realizzato ed è stato affidato ad alcuni motociclisti che lo stanno testando, pare, con ottimi risultati. La batteria al litio attualmente in dotazione ne permette il funzionamento per 30 ore, ma il team, composto da Camporeale e da altri 4 giovani temerari, sta già lavorando per il miglioramento delle performance di Woolf, anche incoraggiati dall’ottima accoglienza che il progetto ha avuto.
Alleato geniale, dunque, questo Woolf che si somma a tutti gli altri strumenti atti ad evitare tutti i congegni dedicati a segnalare chi supera impunemente la velocità, ma lo fa con più stile e maggior grinta, proprio come quel solitario predatore a cui si ispira il suo nome, anche se con quella “o” in più ci sembra che Woolf non si limiti a vibrare. Forse sa anche ululare!
A questo punto diventa obbligatorio un discorso legato al buon senso. Non è che gli automobilisti e i motociclisti accolgano a gloria l’arrivo di un dispositivo che segnali come evitare i legittimi strumenti normati dal Codice della Strada atti a regolare la velocità lungo le strade urbane ed extraurbane per poter utilizzare quella velocità, che se mal usata diventa un’arma letale, in modo incosciente, ma piuttosto apprezzano di potersi dotare di un ulteriore strumento che vanifichi l’azione di quei dispositivi quando vengono utilizzati non per preservare la salute del cittadino ma per rimpinguare le casse delle Amministrazioni Comunali.
Woolf, tra l’altro, ha la caratteristica di essere completamente legale, in quanto non vìola nessuna normativa del Codice della Strada, oltre a rappresentare un potenziale strumento che potrebbe essere utilizzato anche con altre funzioni, in quanto potenzialmente è in grado di connettere il pilota al mondo di informazioni presenti sulla Rete per riceverle in tempo reale.
Insomma, roba per automobilisti e bikers di razza contemporanei. Sempre liberi e indomiti ma anche un po’ più 2.0!