Head-Up Display: il futuro è già arrivato
Giulio Orzieri 29 Agosto 2016

Avete mai notato che, molte delle tecnologie che utilizziamo normalmente, sono apparse – magari con diversi anni di anticipo – su alcuni film di Fantascienza? Se siete amanti del genere, certamente sì. In un film, magistralmente interpretato dall’attore Tom Cruise, veniva utilizzato il touchscreen, molto prima che venisse diffuso su larga scala. Il film si intitola “Minority report” e al suo interno, si evidenzia un altro tipo di tecnologia, avanzatissima, che oggi è diventata una realtà, quasi alla portata di tutti.

Si tratta di quello che è denominato “Head-Up display”, una tecnologia che permette di proiettare sul vetro di un parabrezza o su un visore ottico, una serie di informazioni utili al guidatore, come ad esempio, i dati che arrivano direttamente dal sistema satellitare. Fa parte della tecnologia denominata “realtà aumentata” ma che, nel caso dell’integrazione ad alcune autovetture, serve al guidatore per ottenere, a portata di occhi, una serie d’informazioni utili, senza avere necessità di spostare lo sguardo dal parabrezza durante la guida.

Come accade spesso quando viene sviluppata una nuova tecnologia, anche nel caso dell’Head-Up Display, i primi a usufruirne sono stati i militari dell’aviazione. Ora, questa tecnologia è disponibile per la popolazione civile. Scopriamo insieme qualcosa di più.

Head-Up Display: come funziona

Questa tecnologia, è stata sviluppata – in collaborazione con l’Università di Cambridge – dalle aziende Cape Alps Electrics, Photonics e Alpi, e i primi test, risalgono al 2001.

Immaginate di avere, montato sulla vostra vettura, un proiettore in grado di trasmettere – direttamente sul vostro parabrezza – delle immagini olografiche. Ecco. È la sintesi estrema di come funziona l’Head-Up Display.

Un fascio di luce a raggi laser, proietta le informazioni producendo immagini olografiche sul vetro anteriore della vettura. Ciò consente al guidatore, di rimanere aggiornato su alcuni parametri e informazioni, senza dover distogliere lo sguardo dal parabrezza e dalla strada.

Effettivamente, uno dei maggiori motivi di incidente, è proprio quello che porta chi guida a distogliere lo sguardo dal parabrezza, magari per controllare la velocità, o per verificare il livello di carburante o, ancora, per leggere le informazioni del GPS.

Ovviamente, affinché questa tecnologia sia efficace e garantisca maggior sicurezza, si è pensato di non sovraccaricare il numero di informazioni proiettate olograficamente, altrimenti si otterrebbe il risultato opposto.

HUD: portatile o di serie

Se questa tecnologia vi affascina e vorreste usufruirne, ci sono varie possibilità.

La prima, è quella disponibile con dispositivo portatile, applicabile quindi a qualsiasi vettura. Si tratta di un display portatile, con un peso di 277 grammi e una grandezza pari a 10,8×8,8×1,9 cm, che – grazie all’integrazione con una delle App disponibili, sia per Android che per IPhone o Windows Phone, permette di rendere interattivo il parabrezza della propria automobile.

Nel kit, è compresa una speciale pellicola da stendere sul parabrezza, ovviamente dalla parte interna.

Leader di questa tecnologia portatile, è la Garmin, che per prima ha pensato di sviluppare questo nuovo concetto di visione delle informazioni in auto.

Il costo, attualmente, è alla portata di tutti: 179 euro. E le App sono scaricabili – gratuitamente – direttamente sul sito della Garmin.

Se invece siete interessati ad acquistare una vettura che abbia integrato un sistema Head-Up Display, ecco quelle che offrono questa fantastica opzione: la prima in assoluto, la Peugeot 3008, che nella nuova versione offre l’Head-Up Color Display di serie.

Su altri tipi di vetture, tutte top class, l’HUD è un optional. Come nel caso della Mini Club Man, o della inglese Jaguar XE.

Top dei top: la Cadillac ATS, che nella versione full optional, offre una delle versioni più avanzate della tecnologia Head-Up Display.

Insomma, che si scelga di acquistare un dispositivo portatile o una vettura che integri questa tecnologia, il futuro è già qui.

Giulio Orzieri

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