Risparmiare carburante: una delle idee fisse di ogni automobilista. I prezzi del carburante per autotrazione sono sempre alti, anche nei periodi in cui il prezzo del petrolio a barile diminuisce, e così, ecco che una delle voci del bilancio familiare che è praticamente impossibile abbattere è quella relativa al rifornimento mensile di benzina.
È pur vero che diverse persone, a causa della crisi economica, scelgono sempre più spesso di lasciare la vettura parcheggiata sotto casa e usano i mezzi pubblici per muoversi, ma anche facendo questa scelta, si risparmia denaro ma si perde troppo tempo: la cosa migliore, sarebbe possedere una vettura “intelligente”, in grado di indicare a chi guida, le modalità migliori per abbattere il consumo di carburante.
Le industrie automobilistiche, sono impegnate da anni nella ricerca e sviluppo di nuove tecnologie che siano in grado di far risparmiare carburante, che non significa solo un risparmio economico ma anche un minor impatto sull’ambiente.
Molto spesso comunque, alla base di un eccessivo consumo di carburante, c’è da mettere in conto lo stile di guida. Pensate che, da alcuni studi effettuati recentemente, è emerso che un quarto del consumo, dipende da come si usa l’acceleratore.
Partendo da questo dato, la multinazionale tedesca Bosch, leader a livello mondiale per la produzione di componentistica per automobili, è riuscita a sviluppare un congegno che si può davvero definire intelligente, o “Smart” come si dice in inglese.
L’idea è davvero interessante e la sua applicazione pratica è geniale. Si tratta di un acceleratore molto particolare che, attraverso un sistema di sensori, è in grado di avvisare l’automobilista se è il caso di decelerare o comunque, andare più leggeri col piede sull’acceleratore.
L’avviso non è acustico ma a vibrazione, si chiama “feedback aprico” e significa che i sensori rilasciano una risposta tattile a una serie di dati che vengono “letti” dal sistema.
In pratica, se i sensori applicati a questo particolare pedale dell’acceleratore, a loro volta integrati ai modernissimi sistemi elettronici delle autovetture di ultima generazione, valutano che in un determinato momento si sta pigiando troppo e quindi si spreca carburante, ecco che parte una vibrazione che fa immediatamente capire al guidatore, che è il caso di riadeguare lo stile di guida.
Non è tutto, perché se il guidatore non adatta l’uso dell’acceleratore agli impulsi tattili inviati dal sistema elettronico, dalle vibrazioni si passa ad altri tipi di segnalazioni tattili, come le pulsazioni – più forti delle vibrazioni – e persino una diversa resistenza del pedale dell’acceleratore. In tal modo, è praticamente impossibile eludere i “consigli” del sistema elettronico: si dovrà per forza scalare la marcia e decelerare.
Se poi si è alla guida di una vettura ibrida – benzina-elettrica – su cui sia stato montato questo sistema, esso è in grado di “suggerire” se è il caso di passare dall’alimentazione a benzina a quella elettrica.
I risultati dei test su strada sono molto positivi. Con questo sistema, che si può integrare a qualsiasi vettura di nuova generazione, è possibile ottenere un risparmio fino al 7% sui consumi di carburante. Percentuale non esigua, se si pensa – come detto precedentemente – che oltre al risparmio economico si ottiene un abbattimento delle emissioni di CO2, da non sottovalutare, se si considera il cambiamento climatico dovuto fondamentalmente agli alti livelli di inquinamento atmosferico che soffocano il pianeta.
Un altro elemento da non sottovalutare inoltre, è quello relativo all’approssimarsi, in un futuro a medio termine, dell’esaurimento dei giacimenti di petrolio. Malgrado ciò, non siamo ancora pronti per la diffusione delle sole autovetture alimentate elettricamente, che hanno ancora prestazioni molto limitate rispetto alle autovetture alimentate con carburante.
Insomma, il futuro delle autovetture è sicuramente quello della massima integrazione di sistemi elettronici e sensori, in grado di creare un’esperienza di guida davvero incredibile.
Nel caso dell’acceleratore intelligente e ai suoi sensori in grado di leggere determinati dati sulla guida, in tempo reale, è possibile anche immaginare un uso applicabile – ad esempio – ai sistemi di sicurezza mentre si guida, come nel caso degli avvisi acustici che mettono in allerta, in caso di possibile tamponamento o – addirittura – interfacciarlo al sistema di navigazione GPS, in maniera tale da mettere in grado i sensori di “leggere” la cartellonistica stradale e avvisare in tempo il guidatore, di un imminente pericolo o la necessità di fermarsi in tempo, in prossimità di un segnale di Stop.
Insomma, per ciò che riguarda la ricerca applicata all’industria automobilistica, grandi cambiamenti sono in corso, che non modificheranno solo l’esperienza di guida, ma anche – in meglio – il pianeta in cui viviamo.