Un’auto d’epoca con requisiti che soddisfano determinati criteri, consente di usufruire di numerosi vantaggi. Le caratteristiche che un’auto deve possedere per poter essere considerata d’epoca sono molte: per queste particolari tipologie di vetture bisogna prestare attenzione anche all’assicurazione ed al bollo, che non si paga. Per le auto d’epoca i requisiti sono diversi e presentano una classificazione che cambia da Paese a Paese: in Italia un’auto è considerata d’epoca al compimento del ventesimo anno di vita ma non è l’unica caratteristica che un’auto deve possedere per avere questo titolo. L’auto d’epoca, pur essendo stata cancellata dal Pra, il Pubblico registro automobilistico, se in perfetto stato, può circolare solo in un caso, ovvero se partecipa a manifestazioni dedicate ai veicoli d’epoca ed in tal caso il mezzo può circolare utilizzando la targa originale oppure, se assente, con una targa provvisoria. La circolazione su strada con le auto d’epoca prevede comunque alcune differenze rispetto alla circolazione con auto comuni, in primis la possibilità di circolare senza le cinture di sicurezza, se nell’auto non sono predisposti in origine dei punti di attacco; inoltre non è obbligatorio circolare con le luci di posizione accese, al di fuori dei centri abitati, purché il veicolo sia iscritto ASI.
Le auto d’epoca con oltre 40 anni di età invece sono tutte considerate auto storiche. Nonostante le agevolazioni con le compagnie assicurative, bisogna comunque verificare le clausole contrattuali di ciascuna compagnia per capire quali possono essere le ripercussioni in caso di un sinistro verificatosi al di fuori dell’eventuale soglia chilometrica proposta dalla compagnia.
La differenza con le auto storiche
Auto d’epoca non vuol dire necessariamente auto storica, che invece denota auto con un accertato valore collezionistico. La classificazione di “veicolo di interesse storico e collezionistico” è subordinata all’iscrizione in uno dei Registri previsti dall’Art 60 cds come ASI, Storico Lancia, Italiano FIAT, Italiano Alfa Romeo e Storico FMI. Questi registri rilasciano il certificato di rilevanza storica e collezionistica, dopo un’opportuna verifica dei requisiti, dove sono indicati i dati relativi al possessore del veicolo, i dati di prima immatricolazione e di costruzione del veicolo, i dati generali ed identificativi del veicolo e le relative caratteristiche tecniche e eventuali parti del veicolo sostituite e non conformi a quelle originali. Nella sua ultima parte vengono annotate le dichiarazioni rilasciate dalle ditte di autoriparazione italiane che vengono acquisite dai Registri per il rilascio del certificato di rilevanza storica, che devono essere indicate comunque anche se si tratta di dichiarazioni di sola verifica, una circostanza che può accadere quando i veicoli sono adeguatamente conservati e non necessitano di lavori di recupero e/o manutenzione.
Negli anni scorsi l’Automobile Club d’Italia, per rafforzare tale distinzione, ha lanciato il marchio ACI Storico che include una selezione di auto ultraventennali che, rispetto alle altre, si sono distinte per tecnologia e design, ma anche per l’eleganza e per le prestazioni sportive.
I vantaggi
Un’auto storica con i requisiti richiesti comporta una serie di vantaggi, a partire dall’assicurazione, che vanno comunque verificati caso per caso a seconda del mezzo e della compagnia assicurativa. Solitamente alle auto d’epoca è attribuita una classe di merito fissa, al di fuori del sistema di bonus/malus. In più è prevista la guida libera inclusa nel prezzo, che permette a chiunque di guidare il mezzo senza ulteriori costi per la sottoscrizione della clausola in questione. In aggiunta a ciò, spesso è possibile usufruire di una formula che estende la copertura assicurativa alle manifestazioni e alle sfilate sportive purchè non competitive. Chi invece possiede una intera collezione di auto storiche può usufruire delle cosiddette formule “garage” che permettono di assicurare l’intero parco auto a prezzi convenienti e condizioni vantaggiosi poiché al premio su un mezzo si sommano delle quote minime per ciascun veicolo aggiuntivo: l’assicurazione di un secondo veicolo e dei successivi in aggiunta al primo, infatti, costa tra i 21 e i 30 euro, a seconda della cilindrata.
Il bollo sulle auto d’epoca invece non esiste, ciò che va corrisposto è il solo importo relativo alla tassa di circolazione, che è di poche decine di euro all’anno e varia in base alla regione.
Infine anche le auto storiche sono sottoposte a revisione periodica biennale, proprio come tutte le vetture dopo il compimento del quarto anno di età.