Stop agli ecoincentivi per l’acquisto delle auto nel 2015
Giulio Orzieri 15 Luglio 2015

Addio ecoincentivi 2015

Brutto colpo per gli ecoincentivi auto. La Legge di stabilità ha infatti detto stop ai bonus per le auto verdi, 45 milioni di euro che dovevano servire per acquistare veicoli a trazione elettrica, ibrida e a gas, con emissione di anidride carbonica inferiore ai 120 g/km. Con il provvedimento è stato cancellato lo stanziamento originalmente fissato a 45 milioni per quest’anno.

In origine, gli incentivi per l’acquisto di auto “green” erano nati su iniziativa del Governo Monti, che nel 2012 aveva stanziato complessivamente 120 milioni di euro disponibili per tre anni a partire dal 2013, una cifra già giudicata dagli addetti ai lavori decisamente insufficiente per arrivare ad apprezzabili risultati. Inoltre la maggior parte dei fondi così stanziati erano comunque destinati soprattutto ai veicoli aziendali e quelli per uso pubblico, come taxi, noleggio, car sharing e servizi di linea, rendendo così davvero limitato l’ammontare di incentivi per i privati (che peraltro potevano acquistare solo veicoli fino a 95 g/km di emissioni per avere diritto al bonus). Il fondo previsto per l’acquisto di auto a basse emissioni era così suddiviso: 40 milioni nel 2013, 35 milioni per il 2014 e 45 milioni per il 2015, che però la Legge di Stabilità ha eliminato.

Non sarà più applicabile la procedura per richiedere i bonus, che in origine richiedeva che la vettura da acquistare fosse elettrica, ibrida, a metano, a biometano, a GPL, a biocombustibili oppure a idrogeno. Teoricamente il contributo poteva arrivare a 5.000 euro, metà dal venditore e metà di contributo statale, in caso di veicoli con emissioni di CO2 non superiori ai 50 g/km e 4.000 euro per i veicoli con emissioni comprese tra i 51 e i 95 g/km.

 

 

Il mercato dell’elettrico: ancora troppo poco

Rimangono ovviamente gli incentivi privati offerti dalle diverse case automobilistiche per spingere i clienti a cambiare macchina. Anche qui sono possibili diverse formule, dall’ecoincentivo per veicoli ibridi o GPL a offerte speciali per la rottamazione dell’usato. In Italia, comunque, le auto con tipologia di motore non tradizionale sono ancora troppo poche. Tra i modelli di auto elettriche disponibili da noi da ricordare Chevrolet Volt, Smart ForTwo, Smart Brabus, Nissan Leaf, Mitsubishi i Miev, Honda Jazz Hybrid, Auris Hybdir, Peugeot iOn, Opel Ampera, Citroen CZero, Volvo V60, Kia Soul, Ford Mondeo Energi, Volkswagen e-Up, BMW i3, Audia A3 e-Tron, Peugeot Hybrif 4, Renault Kangoo, Fluence e Zoe, Toyota Prius, Ford Focus elettrica, Volgswagen e-Golf, Mercedes S 500 eccetera. E poi naturalmente ci sono le più innovative del mercato, le Tesla di Elon Musk, come il Model S già in consegna e il Model X ancora in preordine.

In Italia, quest’anno le auto elettriche più vendute sono la Nissan Leaf (209 immatricolazioni tra il gennaio/aprile 2015 rispetto alle 101 dell’anno scorso), la Renault Zoe (da 61 a 169 unità vendute), la Citroen C-Zero (da 1 a 116), la BMW i3 (da 31 a 62 nel periodo preso in esame), la Smart ForTwo Electric Drive (da 43 a 52), la Volskwagen e-Up!, la Tesla Model S, la Fiat 500e (in Italia disponibile solamente a noleggio nelle grandi città e quindi non disponibili ai privati), la Mercedes Classe B Electric Drive e la Volkswagen e-Golf. I numeri parlano chiaro: nei primi quattro mesi del 2015 le auto elettriche immatricolate sono state solo 676, dimostrazione abbastanza evidente di quanto il mercato dell’elettrico sia ancora del tutto minoritario in Italia. Un po’ meglio il discorso per le ibride, ma è evidente che man mano che la tecnologia migliora (con autonomia superiore, prestazioni di maggior livello eccetera) l’attenzione del Governo verso queste vetture anti-inquinamento dovrà essere elevata.

 

 

Ecoincentivi auto nel 2016

Che cosa succederà nel 2016 con gli ecoincentivi auto? Ancora non si sa, ma va ricordato che sarebbe necessario intervenire per migliore la situazione in Italia, ancora molto indietro su questo fronte. Secondo Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’ACI, il rischio di morire in un incidente a bordo di un veicolo di 10 anni è più del doppio rispetto a una vettura di nuova immatricolazione, e sarà quindi necessario incentivare il passaggio verso automobili più nuove e dotate di standard di sicurezza ben più elevati. Molte di questi, oggi, sono proprio alimentate elettricamente, o con gas o formulazioni ibride.

 

Giulio Orzieri

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