La BMW crea l’auto elettrica riciclabile al 95%
Giulio Orzieri 19 Giugno 2015

Se qualche anno fa ci avessero chiesto di indicare, così su due piedi, a un simbolo dell’inquinamento moderno, ci sono buone probabilità che avremmo pensato all’automobile. Tra monossido di carbonio e polveri sottili, lo spettacolo di una lunga coda di veicoli incolonnati nel traffico non è decisamente il più sano ed ecologico a cui si possa assistere. Questo, almeno, fino a qualche tempo fa fa: ora l’auto elettrica e le altre innovazioni per una circolazione “green” si sono fatte breccia nell’industria automotive. E c’è chi ha preso l’obiettivo di un’auto davvero ecologica particolarmente a cuore: è il caso di BMW, con le sue nuove auto elettriche i3 e i8.

Sconfiggere l’inquinamento anche con il riciclo totale

Già, perché quando si parla di auto ecologica non si fa riferimento soltanto ai suoi consumi e all’inquinamento diretto generato dal suo funzionamento. Un’auto è infatti un apparecchio di grandi dimensioni costruito con una varietà di materiali, che comportano decisioni importanti quando arriva a fine vita. Per questo, l’Unione Europea ha stabilito che dal 1° gennaio del 2015 c’è l’obbligo di riciclare almeno il 95% del peso del veicolo da rottamare; di questa cifra, il 90% deve essere oggetto di reimpiego e riciclo, il 5% di recupero di energia.

La sfida della BMW i3 e della i8

La sfida della direttiva europea è stata prontamente raccolta dalla BMW con i modelli i3 e i8, che possono essere quasi completamente riciclati. Al BMW’s Recycling and Dismantling Center è stato realizzato un video che dimostra come questi modelli possano essere quasi completamente riciclati: prima si fanno scoppiare tutti gli airbag per eseguire in tutta sicurezza le operazioni di smontaggio, poi si toglie la batteria, si rimuovono le ruote, le porte e infine gli strati di CFRP (Carbon Fiber Reinforced Polymer, la fibra di carbonio). Alla fine il CFRP viene triturato e il materiale riutilizzato. Ad esempio la batteria agli ioni di litio ad alta tensione, anche se esaurita e inservibile per alimentare un’auto, ha davanti a sé almeno una decina d’anni di vita con una nuova destinazione d’uso, ad esempio come sistema di accumulo o di stoccaggio temporaneo per i sistemi a energia solare o eolico (un po’ come le recenti innovazioni introdotte da Tesla, la rivoluzionaria azienda di Elon Musk, già fondatore di PayPal), o da destinarsi – secondo il progetto BMW – all’illuminazione pubblica.

Per il resto, le nuove vetture BMW hanno un telaio realizzato quasi tutto in alluminio, che come il CFRP è interamente riciclabile. In questo modo l’impatto di queste vetture in termini ambientali è vicino allo zero.

BMW e ambiente, un impegno nel tempo

L’attenzione di BMW per l’ambiente non si limita all’adozione di tecnologie come l’auto elettrica o al riciclo quasi integrale dei veicoli. Il gruppo tedesco ha annunciato di recente che il 51% dell’energia elettrica utilizzata nelle sue sedi in tutto il mondo proviene da fonti rinnovabili. Secondo la responsabile della sostenibilità e della protezione ambientale del BMW Group, Ursula Mathar, l’obiettivo è quello di arrivare fino al 100%, migliorando l’efficienza energetica degli impianti, installando sistemi di generazione di energia direttamente nei siti e acquistare corrente generata da fonti alternative da società fornitrici di energia in tutto il mondo, il tutto naturalmente con un occhio al portafoglio: «la fattibilità economica è essenziale per l’attuazione del piano. Sarà soltanto nelle giuste condizioni di base che potremo mettere in atto i nostri piani, passo dopo passo, nei singoli mercati di tutto il mondo».

BMW si è anche aggiudicata per l’ottavo anno consecutivo il primo posto nella Dow Jones Sustainability Index (DJSI), dimostrandosi l’azienda più sostenibile di tutto il settore automobilistico. Alcuni siti, come Moses Lake negli USA, dove avviene la produzione ad alta intensità energetica in fibra di carbonio, possono contare su fonti eccezionali come la diga di Grand Coulee, ma anche in Europa ci sono stabilimenti – come quello di Lipsia – dove l’alimentazione arriva totalmente da rinnovabili. Proprio per la produzione della i3 il consumo di energia è stato ridotto del 50%, quello di acqua del 70%; in più, in queste auto elettriche hanno un sistema di raffreddamento intelligente che mantiene la batteria costantemente alla temperatura ottimale di esercizio. Con queste BMW è possibile passare a modalità di guida particolarmente economiche, con un’autonomia che può aumentare del 30%, fino a 200 chilometri circa.

Giulio Orzieri

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