L’Italia, si sa, non ama le mezze misure e preferisce stabilire record, in positivo od in negativo che siano. È, per esempio, la nazione che detiene il maggior numero di siti Patrimonio dell’Umanità, così come è il primo paese produttore di vino al mondo, da quando ha strappato recentemente lo scettro ai cugini francesi, per citarne solo due di cui essere orgogliosi.
È anche, però, lo Stato che vince il titolo di “nazione più corrotta d’Europa”, per riequilibrare gli entusiasmi, oppure, ancora, è la patria di quegli automobilisti che pagano 80% in più, in media, di Francia, Germania e Spagna per poter assicurare le proprie automobili.
Ebbene sì, nonostante un calo progressivo che ha visto negli ultimi anni un netto ridimensionamento e livellamento dell’importo dei premi assicurativi, l’Italia questo record sembra non volerlo mollare: se, infatti, nel Bel Paese assicurare un’auto costa, in media, circa 650,00 € l’anno, in Spagna, ad esempio, bastano più o meno 350,00 € ed in Francia, arrotondando, 400,00 €.
Risparmiare, però, si può. Con un po’ di pazienza e qualche accortezza è possibile, infatti, personalizzare e limare il premio finale dell’assicurazione ed arrivare a risparmiare anche qualche centinaio di euro.
Vediamo qualche piccolo consiglio che vi può aiutare su come risparmiare sull’assicurazione dell’auto.
1. Cambiare assicurazione e confrontare i preventivi
Nel nostro paese ci sono più di 40 compagnie assicurative le cui tariffe cambiano ogni anno. Non esiste, quindi, un parametro oggettivo su cui basarsi e questo, spesso, disorienta, ma abbiamo una facoltà che, spesso, non sfruttiamo, ovvero quella di poter cambiare compagnia alla scadenza del premio annuale senza incorrere in penali o dover rescindere contratti.
Bene. Qualche settimana prima della scadenza mettiamoci in movimento e raccogliamo più preventivi possibili, mettendoli a confronto, e solo alla fine operiamo la scelta.
Sentiamoci liberi di cambiare agenzia perché è proprio esercitando questa libertà che mettiamo in concorrenza le compagnie ed apriamo il mercato a nuove offerte ed a un progressivo abbattimento dei costi.
2. Prediligere le assicurazioni on-line a quelle tradizionali
Uno dei modi più efficaci per risparmiare sull’RCA auto è quello di rivolgersi al mercato delle compagnie dirette, ovvero quelle che operano su internet che, ed ormai è risaputo, sono sempre più gettonate rispetto a quelle più tradizionali dislocate sul territorio. Ovviamente queste ultime hanno più costi di gestione da sostenere, uffici, personale addetto al pubblico e agenti che vanno presso la sede del cliente per proporre prodotti assicurativi, rispetto alle prime ed i costi vanno, irrimediabilmente, ad incidere sul premio finale che viene proposto al contraente.
Attraverso i comparatori on-line, quei siti che mettono a confronto e filtrano le proposte presenti sul mercato in base ai dati che vengono inseriti nella fase iniziale e, alla fine, restituiscono i risultati in ordine crescente delle offerte disponibili in quel momento, è possibile in pochi minuti raccogliere molti preventivi ed individuare le compagnie più vantaggiose, magari sconosciute, ma non per questo meno affidabili.
Esiste, infatti, un modo per controllare se l’agenzia a cui ci vogliamo rivolgere ha le carte in regola per garantire professionalità e rispetto delle normative: l’Istituto per la Vigilanza delle ASSicurazioni, più comunemente conosciuto come Ivass, ente preposto a tutelare il consumatore e a controllare il mercato assicurativo, fornisce gli elenchi delle compagnie riconosciute. Sono pubblici ed è sufficiente consultarli per rassicurarsi o per scoprire eventuali tentativi di truffa.
3. Compilare attentamente il preventivo e scegliere le clausole
Più saranno completi i dati inseriti nel form iniziale più sarà dettagliato e preciso il preventivo. Sono molte le variabili che incidono sull’entità della cifra finale e che cambiano da compagnia a compagnia.
Si può risparmiare sull’assicurazione dell’auto, ad esempio, se si segnala che la macchina ha l’antifurto o è custodita in un box privato, se si sottoscrive una polizza a consumo o chilometrica, se non si fa guidare la macchina a neo-patentati o, addirittura, a nessun altro se non al contraente stesso, se si hanno tutti i punti sulla patente, se si paga con carta di credito e non si rateizza il premio annuale…e molto altro ancora.
Vi consigliamo di prestare estrema attenzione alla fase di compilazione dei dati, inserendo e togliendo, magari, le varie opzioni per valutare quanto incidono sul premio finale. Il tempo speso in questa operazione verrà ripagato dalla soddisfazione del prezzo finale che si riuscirà a strappare.
4. Classe di merito e legge Bersani
La classe di merito (CU) è uno dei parametri fondamentali per determinare il premio assicurativo che, come è risaputo, in Italia funziona sul sistema del Bonus Malus, ovvero, se l’automobilista dimostra di essere virtuoso e di non aver causato incidenti con colpa durante l’anno potrà godere di una sorta di promozione che gli permetterà di accedere alla classe di merito inferiore con conseguente abbassamento del prezzo dell’assicurazione.
Quando si compilano i dati perché siamo alla ricerca di preventivi per risparmiare sull’RCA auto è, dunque, molto importante inserire la classe di merito a cui si appartiene, chiaramente indicata sull’Attestato di Rischio che la compagnia con cui siete assicurati ha l’obbligo di farvi pervenire prima della scadenza della polizza. Cambiare compagnia, infatti, non significa perdere il CU che ci si è faticosamente conquistati con, magari, anni di guida impeccabile.
Va segnalato, nel caso in cui vi troviate a dover sottoscrivere la vostra prima assicurazione, che è possibile anche, grazie alla nota legge Bersani, ereditare la classe di merito di qualche famigliare o convivente regolarmente assicurato con quella stessa compagnia di vostro interesse ed evitare di partire dalla classe 14esima, la più alta, notoriamente carissima. Anche in questo caso valutate con molta attenzione le varie proposte perché spesso le compagnie non applicano le stesse tariffe a polizze con classe di merito “ereditata” e “conquistata”, anche se, sulla carta, sono le stesse.