La vetrina è stato il web e lo strumento invece un disegno, anzi un rendering per essere più precisi, del talentuoso designer turco Olcay Tuncay Karabulut. La notizia? Il rientro in F1 di Alfa Romeo nel 2017, anche se i condizionali sono d’obbligo e le indiscrezioni dietro l’angolo.
Stiamo parlando di Alfa Romeo AW30, una delle più futuristiche, grintose e fantastiche ipotesi che la casa di Arese potesse mettere tra i sogni di chi vuole con forza un rientro del Biscione sulle piste. Aggressiva, innovativa e assolutamente incredibile, un esercizio stilistico di grande effetto che ha già conquistato i cuori degli indomiti alfisti.
I più appassionati, del resto, sanno che non è la prima volta che si fa cenno a questa possibilità, in quanto lo stesso Sergio Marchionne, il tanto spietato quanto capace AD di Fiat Chrysler Automobiles, circa un anno fa rispose senza mezzi termini, ad un giornalista che gli domandò se si prevedeva una partecipazione di Alfa Romeo alla progettazione di alcune componenti motoristiche del nuova monoposto Ferrari, che l’unica ipotesi possibile per vedere un’autovettura del Biscione sgasare sui circuiti di F1 era quella di rivederla come protagonista a tutto tondo, con tanto di scuderia al seguito e popolo di alfisti appassionati a sostenerla.
Che il buon Marchionne stia tentando un rilancio in grande stile del marchio, in fondo, non è più un segreto per nessuno. E neanche che il “tentativo” pare che stia avendo successo, visto l’entusiasmo con cui è stata accolta la nuova Giulia Alfa Romeo ed i numeri da capogiro che sta cominciando a mietere. Quindi niente di stupefacente, in fondo in fondo, tanto che a qualche condizionale potremmo anche rinunciare, se consideriamo che difficilmente l’AD di FCA fa dichiarazioni tanto per fare.
Lo scoop vedrebbe un prototipo di una nuova F1 Alfa effettuare dei segretissimi test su qualche segretissimo circuito europeo, a conferma che il progetto è in fase decisamente più avanzata e che l’Alfa Romeo AW30 non è, forse, un semplice rendering di un’autovettura declinata al futuro pubblicato su un sito del settore tanto per suscitare qualche curiosità, ma una realtà concreta e a portata di mano.
Tra i rumors più interessanti c’è quello che questa nuova grintosissima vettura, dal cockpit chiuso con apertura stile navicella spaziale, sarebbe in grado di sfruttare l’energia derivante dalla resistenza dell’aria, ovvero sarebbe in grado di trasformare quell’aria che, di solito, sviluppando attrito, rallenta i bolidi lanciati sulle piste in potenza da sprigionare sull’asfalto, incanalandola in turbine che sembrano propulsori spaziali. Roba da urlo.
Ora, molto probabilmente il prototipo che sta solcando qualche circuito in questi giorni non è proprio così, anche se, con Marchionne di mezzo la mano sul fuoco non si può mai mettere. Certo è, però, che nella prossima stagione se ne vedranno delle belle in pista, anche grazie al nuovo Regolamento che è stato approvato per ridare vitalità al settore delle corse, un po’ giù di tono in questi anni ed in quest’ultima stagione in particolare.
Musi più lunghi, ali e pneumatici più grandi ed assetto più basso, per un viaggio nel tempo a ritroso e 3” in meno a giro, secondo le promesse degli esperti del settore, è, infatti, più o meno, quello che ci aspetta l’anno prossimo dalle monoposto che parteciperanno al grande Circus. E l’Alfa Romeo AW30 non sembra per niente stonare in questo contesto da grande rispolvero di emozioni forti sulle piste che, oggettivamente, dal 209 in poi sono andate, via via, a scemare.
Certo è, e Sergio Marchionne, non l’ha mai nascosto, il rientro di Alfa Romeo in F1 è fortemente condizionato da un rilancio del brand che ha come obiettivo di raggiungere le 400.000 immatricolazioni annue grazie ai nuovi modelli, sia quelli già sulle strade, seppur da pochi giorni, come la nuova Giulia, che quelli in lista di attesa, a partire dal primo SUV di Arese, che potrebbe chiamarsi Stelvio, che dovrebbe debuttare entro la fine dell’anno ed essere in vendita nel 2017, per arrivare alla nuove Giulietta, Alfetta, Spider e Coupé, tutte promesse entro il 2020.
Nomi che fanno smuovere ricordi e passioni ed innescano un’aspettativa fuori misura per quel popolo di sfegatati fan di quella che è stata, e, c’è da giurarlo, ancora è, una delle case automobilistiche che ha scritto un pezzo indelebile della storia dell’Automobile. Su pista e non.