Sono ancora negli occhi di tutti le immagini dello storico Viaggio Apostolico che Papa Francesco ha fatto a settembre scorso negli Stati Uniti. Dieci giorni di incontri, discorsi ufficiali, sorrisi, precise prese di posizione, anche scomode, e la sensazione che qualcosa di politicamente importante sia stato scritto, con quella delicata fermezza che questo amato Papa possiede.
È stato il viaggio dell’incontro informale con Fidel Castro, un inedito lider maximo in tuta Adidas ed in versione “tranquillo nonno in pensione”, della prima volta di un Papa che tiene un discorso al Congresso degli Stati Uniti, la sede più rappresentativa del circo politico americano, sotto la scritta In God We Trust, della chiarezza con cui il Santo Padre ha condannato i preti pedofili, del sorriso con cui ha accolto l’appellativo “Papa comunista” indirizzatogli dagli ambienti più conservatori della Curia e al quale ha risposto, ammiccante ed ironico, «se volete recito tutto il Credo a memoria» e dell’incontro con il Presidente Obama, la First Lady Michelle e le figlie della coppia presidenziale ai piedi della scaletta dell’aereo che da Santiago di Cuba l’aveva portato a Washington, nell’imbarazzo diplomatico perché per la prima volta in assoluto un Papa metteva piede sul suolo americano arrivando direttamente dall’invisa isola caraibica.
È stato il viaggio di un Papa che ha mostrato al mondo il suo saper fare rivoluzione con garbo e che ha spiazzato tutti quando, dopo aver stretto la mano al Presidente, è salito su una Fiat 500L nera e targata SCV1, donata dalla Fiat Chrysler Automobiles alla Chiesa, che l’ha accompagnato, insieme alla “papamobile” su base Jeep Wrangler, in tutti i suoi spostamenti negli USA.
I social media americani, in quei giorni, sottolinearono con entusiasmo la scelta “semplice” che era stata fatta da Papa Francesco, semplicità che brillava particolarmente anche per il diretto confronto con i Suv blindati dei servizi segreti che accompagnavano Barack e famiglia e ne garantivano la sicurezza e con la limousine blindata, dall’evocativo soprannome The Beast, che trasportava la famiglia presidenziale in persona.
Il 29 gennaio è stata battuta all’asta la macchina di Papa Francesco, la piccola 500L che in quel corteo di risonanza mondiale ha accompagnato con orgoglio uno degli uomini più importanti della Storia contemporanea, per una cifra record: 82.000 dollari.
Il luogo dell’evento è stato il Philadelphia Auto Show, il Salone dell’Automobile della nota città della Pennsylvania. L’asta dell’auto di Papa Francesco è stato l’evento principale della serata d’inaugurazione di tutta la minifestazione ed è durata appena 11 minuti; 19 i partecipanti che hanno fatto offerte sia di persona che per conto di clienti che si trovavano in altre parti degli Stati Uniti.
Il ricavato sarà devoluto, ovviamente, in beneficenza e, nello specifico andrà ai poveri seguiti dall’Arcidiocesi di Philadelphia. «È un risultato straordinario che ci permette di allargare in modo concreto il messaggio di Papa Francesco a favore di amore e carità», ha detto in un comunicato il vescovo ausiliare, John J. McIntyre.
Ad aggiudicarsi l’automobile, alla presenza del sindaco di Philadelphia Jim Kenney, sono stati Michael e Kate Chapman, proprietari del Chapman Auto Stores, una prestigiosa catena di concessionarie d’auto che ha filiali in tutti gli Stati Uniti. I due nuovi proprietari, felici ed entusiasti, hanno dichiarato che esporranno l’autovettura nel loro negozio di Philadelphia affinché tutti i fedeli possano venire ad ammirarla. Un indiscutibile colpo da marketing, non c’è che dire.
La Fiat 500L è la versione monovolume della 500, la citycar che s’ispira alla storica Cinquecento, uno dei capolavori della Storia dell’Automobilismo che ancora vanta un pubblico di autentici appassionati, ma della piccola omonima ha solo il nome. La versione L, infatti, raccoglie l’eredità di autovetture come Fiat Idea, Lancia Musa e Multipla, ovvero macchine che si collocano nel settore Multi-purpose Vehicle, un po’ monovolume ed un po’ familiari.
Un cinque posti + due che poco c’entra con la versione citycar, ma altrettanto poco importa, perché la 500L ha saputo, nonostante tutto, conquistare con pazienza il suo pubblico. È interessante, inoltre, sottolineare che la scelta di Papa Francesco di utilizzarla per il suo viaggio ha sicuramente contribuito ad incrementare le vendite della 500 L negli Stati Uniti.
Comunque sia non si può fare a meno di osservare che, ancora una volta, l’umiltà del Pontefice ha colpito nel segno ed ha innescato conseguenze positive per molti.
Quando i piccoli gesti riescono ad essere più grandi delle imprese eroiche