Verona Legends Car 2015, il nuovo salone veneto dell’auto
20.000 visitatori per 2.000 automobili esposte: numeri di tutto rispetto per la prima edizione di Verona Legend Cars, il salone d’auto d’epoca ospitato alla Fiera della città veneta dall’8 al 10 dello scorso maggio. Una testimonianza, se davvero altre ne servivano, che il mondo delle grandi vetture di una volta raccoglie ancora migliaia di appassionati, senza dimenticare però le novità che riserva il futuro dell’auto.
Un salone tra passato e futuro
Già, perché questo nuovo salone auto raccoglie l’eredità di Auto e Moto d’Epoca a Padova, che la scorsa edizione ha fatto registrare il tutto esaurito. L’obiettivo è sempre quello di valorizzare l’auto d’epoca, che nelle parole di Mario Carlo Battaglini di Intermeeting (organizzatore dell’evento insieme a VeronaFiere) deve essere «un trampolino per l’auto moderna, per farla uscire dall’incubo della rata; l’auto non è un elettrodomestico che dopo due anni puoi scegliere di cambiare, ci vuole passione». E infatti Verona Legends Car 2015 ha dato fede al suo titolo: leggende dell’auto, sì, ma ricordandosi sempre del presente. Ancora secondo le parole di Battaglini alla presentazione dello scorso marzo, l’appuntamento non fa differenza tra auto storiche e recenti, ma si rivolge a un mondo unico, «quello della passione per l’auto. L’auto d’epoca genera curiosità e stimola il pubblico. Chi scopre e capisce la storia di un Marchio, sente il desiderio di provare anche le auto contemporanee». E oggi, a fiera terminata, il bilancio non può che essere positivo: «Abbiamo portato modelli unici al mondo che fanno sognare ad occhi aperti e siamo riusciti a far incontrare la qualità del conservato italiano con i collezionisti d’oltralpe. La Fiera si è rivelata, come sapevamo, un crocevia internazionale all’avanguardia e Verona una città entusiasta».
Chi ha voluto provare le auto contemporanee ha potuto farlo in un’area chiusa al traffico con un giro di prova, potendo toccare con mano modelli di altissima qualità. Secondo gli organizzatori, per qualità, modelli unici e i migliori commercianti europei Verona Legends Car 2015 si può collocare fin dalla prima edizione come una fiera di livello internazionale.
I gioielli del salone
Quasi inutile però ribadire come siano state loro, le auto d’epoca, le più ammirate e più fotografate dagli appassionati. In particolare hanno lasciato a bocca aperta le migliaia di visitatori una Aston Martin MKII Ulster del 1935, una Maserati 3500 GT del 1958, un’Isotta Fraschini Landaulet del 1928 e la Bugatti Type 45 del 1925 del museo di Mulhouse. Trecento espositori hanno messo in mostra queste e altre auto da sogno in un salone auto animato da convegni, eventi e raduni, tra cui quello tutto al femminile di «Les dames du lac au volant», organizzato dal Benaco Card Club con guidatrici in impeccabile stile vintage.
Verona Legend Cars per il suo esordio ha avuto come partner anche il Museo Nicolis di Villafranca, che custodisce più di 200 auto, 105 moto d’epoca, 120 biciclette e oggetti vintage di grande pregio ed eleganza, Tra i gioielli la Lancia Dilambda del 1930, la Lancia Astura del 1936 (la famosa Berlina Padronale Gran Sport), la Maserati 35000 FT Spider Vignale, e ancora la Fiat 500 Spider Sport, l’Alfa Romeo RL, la Cisitalia 850 e tantissime altre.
ACI e ASI, regole per le auto d’epoca
Inevitabile, tra i richiami alla contemporaneità, quelli un po’ meno piacevoli legati al nuovo trattamento fiscale per le auto »quasi storiche», che secondo gli esperti rischia di mettere in ginocchio un settore non solo per quanto riguarda la compravendita ma anche tutto l’indotto, tra officine specializzate, oggettistica e così via. Il senatore Lodovico Sonego del Pd ha attaccato il provvedimento: «L’idea di raccattare 78 milioni di euro togliendo l’esenzione ai veicoli storici dai 20 ai 30 anni è assolutamente cervellotica. Non solo non si ricaveranno questi soldi, ma si sta mettendo in discussione un patrimonio di storia e cultura. Io e i colleghi qui presenti [ i senatori Bonfrisco e Tosato di FI e Lega, ndr] siamo al lavoro per ottenere la cancellazione di questa norma». Dello stesso avviso anche l’ACI, che nelle parole del presidente Angelo Sticchi Damiani, presente al salone auto veronese, ha ricordato come «l’Automobile sarebbe ben contento di vedere sparire il bollo auto per le vetture realmente storiche. Servono subito nuovi strumenti di tutela, anche economica, per la tradizione motoristica del nostro Paese».