Truffa delle targhe straniere, ecco cos’è
Giulio Orzieri 15 Febbraio 2017

La truffa delle targhe straniere, bulgare o rumene è un fenomeno sempre più diffuso lungo le strade del Belpaese. Un raggiro, in virtù del qual, centinaia di automobilisti frodano il fisco italiano e si fanno beffe delle regole del codice della strada, certi di restare impuniti.

Come risparmiare migliaia di euro l’anno con le targhe straniere

Una prassi – non proprio limpidissima – che consiste nell’immatricolare nuovamente all’estero le automobili per non pagare le tasse in Italia e risparmiare su rc auto, bollo auto o addirittura by-passare il codice della strada e non pagare le multe.

Inizialmente tale prassi riguardava principalmente auto di lusso e di grossa cilindrata, che venivano immatricolate all’estero per evitare le sovrattasse imposte dal governo italiano, come ad esempio il superbollo, ma, negli ultimi tempi questa tendenza sembra coinvolgere sempre più utilitarie e auto di piccola cilindrata. Nell’ultimo anno, infatti, si è registrato un notevole aumento del numero di auto con targhe straniere che circolano nelle nostre città con tutti gli annessi e connessi relativi.

A contribuire all’esplosione del fenomeno – oltre alla ghiotta opportunità di frodare il fisco italiano  – c’è la presenza di numerose agenzie di pratiche automobilistiche specializzate nell’immatricolazioni all’estero degli autoveicoli. Una prassi non del tutto illegale, dal momento che in Europa vige la libera circolazione delle persone e dei mezzi ma che si giova di gravi vuoti normativi sia italiani che europei per truffare lo Stato italiano ed essere al di sopra della legge.

Ed ecco che le multe diventano cartastraccia!

Le immatricolazioni solitamente vengono effettuate principalmente nei paesi dell’Europa dell’Est come la Romania e la Bulgaria dove i premi assicurativi sono di molto inferiori a quelli italiani e dove non è previsto il pagamento del bollo auto. Anche la Germania è considerata una metà privilegiata per i furbetti delle targhe, poiché qui non è previsto il superbollo per le auto di grossa cilindrata.

Il risparmio economico, però, non rappresenta l’unico vantaggio scaturito dall’immatricolazione dell’auto all’estero. Esiste, infatti, un risvolto ben più preoccupante, ovvero la possibilità di farla franca in caso di effrazione del codice della strada.

A causa di gravi lacune legislative e dell’assenza di un database condiviso tra le polizie municipali di tutti i paesi europei, infatti, gli automobilisti indisciplinati che guidano auto con targhe straniere riescono ad evitare il pagamento delle multe o il ritiro della patente anche per le violazioni più gravi. Il sistema di riscossione delle multe italiano, infatti, non è applicabile alle targhe estere, quindi tutti i verbali ad esse riferiti sono considerati non esigibili a meno che non ci si rivolga al paese emettitore della targa, procedura che non viene quasi mai eseguita.

Insomma, le multe si trasformano in carta straccia e per gli automobilisti indisciplinati non ci sono conseguenze.

Per ovviare a questi inconvenienti, il Governo italiano sta valutando un ampliamento dell’articolo 132 del codice della strada in base al quale la circolazione dei veicoli con targhe straniere sul territorio italiano dovrebbe essere limitata esclusivamente ad automobilisti residenti all’estero.

Giulio Orzieri

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