Piccola guida alle più comuni truffe sulle auto ai danni degli automobilisti
Giulio Orzieri 21 Dicembre 2016

Chi possiede un’automobile, dovrebbe leggere attentamente questo articolo. Negli ultimi anni, sono molte infatti le truffe sulle auto che i malfattori ordiscono ai danni di chi possiede un’autovettura. Conoscerle, può aiutare moltissimo a non cadere nelle mani di chi inventa ogni giorno – con molta creatività – metodi e trucchi per turlupinare la gente.

Di seguito, una piccola ma preziosa guida da memorizzare:

1 – Lo specchietto retrovisore rotto

È un classico: state guidando in mezzo al traffico e a un certo punto… Un botto. Che è successo? Ecco spuntare dal nulla la “vittima”: il malfattore che vi farà credere che siete stati voi a urtare la sua macchina o motocicletta, mostrandovi anche il danno che avete procurato: lo specchietto retrovisore in frantumi.

Ovviamente, si tratta di un trucco: il malfattore, è capace di farvi credere che avete urtato il suo specchietto, frantumandolo senza che ve ne accorgiate. E voi, pur di non avere a che fare con le pratiche assicurative, sarete magati pronti a sborsare una somma di denaro – solitamente vengono chiesti 100 euro –  pur di non dover perdere tempo.

In realtà, lo specchietto del mezzo del malfattore era già frantumato, ma voi, distratti dalla guida, penserete di esser stati voi a procurare il danno.

Attenzione quindi a tenere gli occhi bene aperti, in special modo quando guidate nel traffico cittadino.

2 – Versione orologio frantumato

La creatività dei malfattori non ha limiti. Tanto da aver pensato a una variante della truffa precedente. Stavolta, è un “pedone” che con maestria, urterà appositamente la vostra auto mentre magari procedete a bassa velocità. Vi chiederà di fermarvi perché…Lo avete urtato passando, e gli avete fracassato il vetro dell’orologio. Orologio che vi mostrerà, con tanto di vetro in frantumi.

Ovviamente, il malfattore ha al polso un orologio con il vetro già rotto…Non cascate nella trappola!

3 – Il metodo della fiancata rigata

Ecco un altro metodo utilizzato dai malfattori ai danni degli automobilisti. Può accadere sia con una persona che si presenta in scooter sia che sia a bordo di un’auto.

A un tratto, mentre siete in auto sentite un rumore, come una piccola strisciata sulla fiancata dell’auto. Proprio in quel momento, un signore – solitamente distinto – si ferma, e vi fa notare “il danno” che avete procurato al suo scooter, o alla sua autovettura: una strisciata, una piccola ammaccatura…

Così come nei casi precedenti, certi che una persona così distinta non possa certo essere un malvivente, concorderete il pagamento, immediato, di una cifra che ripaghi il danno.

4 – La monetina nella portiera

Questa avviene soprattutto nei parcheggi e gioca sul fattore distrazione degli ingenui automobilisti. Immaginatevi ad esempio una signora con la spesa e la borsa che arriva alla sua macchina parcheggiata davanti al supermercato e apre l’auto per salire. Al momento dell’apertura della portiera, la monetina che il ladro ha precedentemente posizionato e incastrato nella maniglia dell’auto cade e, così, la signora si abbassa a cercarla avendo sentito il rumore… il gioco è fatto! È proprio la stessa attenzione della signora a farla cadere in inganno, abbandonando e distraendosi dalla sua borsa, bottino al quale i ladri ambiscono spesso e volentieri.

Mai lasciare la borsa o borsello incustoditi, piuttosto lasciateli chiusi lungo il vostro fianco, ben stretti.

5 – Acquisto auto con truffa: leggere attentamente

Qui entriamo in un discorso più complesso, e che può costare davvero caro. Si tratta di acquirenti che, al momento di pagare una vettura usata, mettono in atto vere e proprie frodi, punibili penalmente, ma a patto che si riesca però a risalire al truffatore

In pratica: poniamo il caso che abbiate deciso di vendere la vostra autovettura, e invece di affidarvi a un concessionario auto, magari per una permuta, preferite venderla privatamente, e magari, pubblicare un annuncio su una delle tante piattaforme che consentono a tutti di usufruire – gratuitamente – di questo servizio.

Create l’inserzione, la caricate – con tanto di foto della vostra autovettura– sulla piattaforma web, e il gioco è fatto. Non resta che attendere di essere contattati dalle persone interessate ad acquistare.

ATTENZIONE: ciò che leggerete di seguito è molto importante per non cadere in una truffa

Innanzitutto: fate attenzione se l’acquirente vi contatta dall’estero, e magari vi dice che vuole acquistare la vostra auto perché sta proprio per trasferirsi in Italia, ma la comprerebbe subito, senza nemmeno vederla. Come fa una persona ad acquistare un’automobile da lontano, senza nemmeno dargli un’occhiata prima di pagare?…

Insomma, mettiamo che questo “acquirente”, vi convinca a vendere senza nemmeno vedere l’automobile. Voi, tutti contenti, gli fornirete i dati del vostro conto corrente bancario per potergli dare modo di effettuare il bonifico, e attenderete di riceverlo.

È a questo punto che scatta la vera truffa. Si, perché dopo qualche giorno, verrete contattati – addirittura! – da un funzionario del GIABA che è, effettivamente, un organismo internazionale che si occupa di anti riciclaggio, in special modo nelle transazioni tra le nazioni.

Ovviamente, non è un vero funzionario di quest’organismo, ma un complice del truffatore.

Tutto ciò, serve a tranquillizzare il venditore, che anzi, toccherà con mano (…) la buona fede dell’acquirente.

Non basta: per ottenere del denaro – è questa la truffa – un altro fantomatico funzionario, questa volta addirittura dalla Direzione Generale delle Imposte della nazione del truffatore, vi contatterà via mail, per chiedervi di versare il 7,5% del prezzo di vendita, e per convincervi, vi dirà che questo denaro serve per “sbloccare il bonifico estero” e che – ovviamente – questo denaro vi verrà restituito.

Il tutto, vi giungerà sempre con tanto di documenti “ufficiali” scritti su carta intestata, proprio per convincervi che è tutto a posto.

Non cascateci ovviamente. È una delle tante truffe sulle auto usate. Chi acquista un’automobile, non lo fa certo a occhi chiusi, senza controllare lo stato dell’automobile. Anche perché, potreste essere voi ad aver esagerato le buone condizioni dell’autovettura, ergo…

Giulio Orzieri

Your comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *