Stati Uniti: dal 2022 il sistema di frenata automatica obbligatorio su tutte le auto e intanto l’Europa sta a guardare
Giulio Orzieri 27 Aprile 2016

La notizia è recente ed è, quindi, ancora calda, anche se ha tutte le caratteristiche per restare nell’aria ancora per un bel po’. E, sinceramente, c’è da augurarsi che non passi inosservata e non diventi “vecchia”, perché è importante e merita tutta la nostra attenzione.

È di marzo scorso la firma di uno storico accordo, siglato negli Stati Uniti, tra 20 case produttrici d’automobili, all’appello sono presenti le più importanti, sotto la supervisione dell’NHTSA (National Higway Traffic Safety Administration, il Dipartimento dei Trasporti statunitense) e dell’IIHS (Insurance Istitute for Higway Safety, l’ente dei crash test), che prevede che a partire dal 1° settembre del 2022 non potranno essere vendute, negli Stati Uniti, automobili sulle quali non sia montato il sistema automatico di frenata, noto anche come AEB, acronimo di Automatic Emergency Braking, con l’obiettivo di minimizzare significativamente, se non addirittura di cancellare definitivamente, gli incidenti, i tamponamenti, gli investimenti e tutti quegli eventi sulle strade che sono causati da distrazione, stanchezza o, anche, errata valutazione da parte del conducente delle condizioni di pericolo esistenti, tutti eventi che, ad oggi, causano 9.300 scontri e 4.000 ferimenti ogni anno.

Dal primo settembre del 2022 tale accordo sarà operativo sui veicoli con massa inferiore a 3855 kg, categoria che comprende anche i veicoli commerciali leggeri, e dal 2025 toccherà anche ai camion adeguarsi alla normativa.

Ma che cos’è l’AEB e, soprattutto, come funziona?

In pratica attraverso un sofisticato sistema di monitoraggio della strada che verrà effettuato da sensori, telecamere, radar e laser, il simpatico Automatic Emergency Braking avvertirà il conducente se, tenendo conto della distanza dagli altri mezzi, valuta che si stia avvicinando un potenziale pericolo e, nel caso in cui il pilota non dovesse agire di conseguenza, arresterà il veicolo procedendo alla frenata automatica.

Ad onor del vero va detto che la normativa era già esistente e prevedeva che tutto ciò entrasse in vigore dal 1° settembre del 2025. Con la sottoscrizione di questo accordo volontario, in pratica, sarà possibile introdurre l’Automatic Emergency Braking con tre anni d’anticipo, grazie alla solerzia ed allo spirito civico che hanno spinto le 20 case automobilistiche ad assumersi questa responsabilità prima di esserne obbligate legalmente.

E, per dirla tutta, coi numeri alla mano, ciò potrebbe significare che si potranno evitare fino a 28.000 incidenti e 12.000 feriti.

Un plauso sicuramente è meritato.

Stiamo parlando, però, della patria delle Stelle e delle Strisce, perché la normativa a cui stiamo facendo riferimento è squisitamente statunitense.

Ed in Europa che se ne pensa?

È dell’anno scorso uno studio effettuato dall’Euro NCAP, l’ente che valuta la sicurezza delle auto vendute in Europa, che ha messo a confronto il numero di incidenti causati da autovetture senza AEB con quelli causati da vetture che montavano il sistema di frenata automatica.

I risultati parlano chiaro e confermano che l’AEB è in grado di ridurre i tamponamenti e gli incidenti del 38%, sia in città che sulle strade extraurbane e, seppur possa sembrare una percentuale bassa, quantomeno rispetto alla speranza di poterli cancellare definitivamente in toto, è pur sempre un dato più che incoraggiante che dovrebbe spingere gli organi preposti, altre volte fin troppo severi ed intransigenti, a varare nuove norme, ad accelerare i tempi e ad imitare, per una volta con orgoglio, i nostri cugini americani.

Tra l’altro la tecnologia è già presente, anche se magari merita qualche perfezionamento, soprattutto sui modelli di autovetture più economiche che montano modelli di AEB molto basici. Su molte auto, ad esempio, sono già presenti sensori che rivelano il livello di stanchezza del driver e sono in grado di avvertirlo prima che il suo livello di attenzione cali in modo pericoloso. Non sarebbero, quindi, così inaffrontabili gli investimenti da fare per sviluppare dei sistemi efficaci da rendere obbligatori sulle autovetture nuove, a costo di sacrificare qualche optional per avere il quale, invece, spesso non si bada a spese.

E non sarebbe male se la tanto vituperata tecnologia che, secondo i detrattori della stessa, sta cercando di automatizzare tutto, anche i desideri, venisse utilizzata per salvare delle vite umane. Obbligatoriamente e per legge.

Giulio Orzieri

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